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Lo scorso anno, poi, il sistema di coperture preventive funzionava come l'ingranaggio di un orologio svizzero. Adesso, invece, o non scatta oppure lo fa in ritardo. La conseguenza è che si lavora meno di reparto o di squadra. Solo che i singoli, in troppe occasioni, hanno commesso errori, spesso pesanti, nelle letture. Capitava anche in passato, ma c’era sempre pronto qualcuno a rimediare: ora non è così. Inzaghi se ne rende perfettamente conto, ma sta faticando a registrare certi meccanismi. Con il paradosso che, in Champions, in 3 partite, Sommer non ha incassato nemmeno un gol. Evidentemente, in Europa, la soglia dell’attenzione e dell’applicazione è più alta.
I finali da incubo
—Il sospetto, però, è che anche una non perfetta condizione incida sul livello delle prestazioni e della lucidità. Senza dimenticare che l’età media della squadra è piuttosto elevata, con quanto ne consegue. Ciò che accade nei finali di gara è emblematico. L’Inter ha incassato ben 6 reti dall’80’ in poi. E quelle 6 reti sono costate 5 punti. Che, se portati a casa, avrebbero permesso a Lautaro e compagni di essere primi con una lunghezza di vantaggio rispetto al Napoli. Nel torneo passato, il primo gol subìto negli ultimi 10’ si registrò solo al 29° turno, proprio contro i partenopei. Significa che, al tramonto del match, l’Inter alzava ulteriormente il muro. Mentre ora non ci riesce, anche perché le mancano le energie. L’effetto, così, è di allungarsi troppo sul campo e di perdere le distanze tra i reparti, concedendo spazi agli avversari. Probabile che, stando un po' più coperti e compatti, in particolare con 2 gol di vantaggio (come contro Udinese, Torino e Juventus), qualche guaio si sarebbe evitato.
Il peso degli assenti
—Sicuramente incidono gli infortuni. Che, seppur leggeri, tolgono alternative a Inzaghi, obbligando alcuni elementi a giocare sempre, o quasi. L’assenza di Calhanoglu è quella che si avverte di più, perché il turco, oltre che un regista illuminato è pure un fattore di equilibrio: intuisce i pericoli ed è sempre pronto a dare sostegno. Probabile che, con lui in campo, l’Inter avrebbe portato a casa la vittoria. Ma non può dipendere tutto da un uomo. Ora servono accorgimenti”, si legge.
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