È scattato l’allarme in casa Inter per la tenuta difensiva dei nerazzurri di Simone Inzaghi: cosa c'è dietro i troppi gol subiti
È scattato l’allarme in casa Inter per la tenuta difensiva dei nerazzurri di Simone Inzaghi. Oggi il Corriere dello Sport si sofferma sui 4 gol subiti contro la Juventus nel derby d’Italia e non soltanto: “Il bunker non c’è più. Già, perché se 3 indizi fanno una prova, ora ce ne sono parecchi di più. Nello scorso campionato, infatti, era un’impresa riuscire a segnare all’Inter. Nel torneo attuale, invece, è addirittura fin troppo facile. I numeri, in questo senso, sono inequivocabili. In 9 giornate, la squadra nerazzurra ha già incassato 13 reti, ed è soltanto la decima retroguardia della Serie A. Un anno fa, dopo 9 turni, le reti al passivo erano soltanto 5, e per raggiungere quota 13 furono necessarie ben 27 giornate. Insomma, un vero e proprio ribaltone. Difficilmente preventivabile, peraltro, tenuto conto che l’organico è rimasto pressoché lo stesso.
Gli errori
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Cosa sta succedendo allora? Inzaghi, a caldo, l’altra sera, ha parlato di mancanza di determinazione. E questa potrebbe essere una spiegazione. Troppo spesso, ad esempio, capita che qualche nerazzurro non commetta il classico fallo tattico, utile per cancellare qualsiasi rischio. In occasione del terzo gol della Juventus, potevano farlo Frattesi e soprattutto Dumfries, ma niente. Da un lato, la sostituzione quasi automatica in caso di ammonizione, probabilmente frena certi interventi. Dall’altro, il dubbio è che non ci sia un’adeguata percezione del pericolo.
Lo scorso anno, poi, il sistema di coperture preventive funzionava come l'ingranaggio di un orologio svizzero. Adesso, invece, o non scatta oppure lo fa in ritardo. La conseguenza è che si lavora meno di reparto o di squadra. Solo che i singoli, in troppe occasioni, hanno commesso errori, spesso pesanti, nelle letture. Capitava anche in passato, ma c’era sempre pronto qualcuno a rimediare: ora non è così. Inzaghi se ne rende perfettamente conto, ma sta faticando a registrare certi meccanismi. Con il paradosso che, in Champions, in 3 partite, Sommer non ha incassato nemmeno un gol. Evidentemente, in Europa, la soglia dell’attenzione e dell’applicazione è più alta.
I finali da incubo
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Il sospetto, però, è che anche una non perfetta condizione incida sul livello delle prestazioni e della lucidità. Senza dimenticare che l’età media della squadra è piuttosto elevata, con quanto ne consegue. Ciò che accade nei finali di gara è emblematico. L’Inter ha incassato ben 6 reti dall’80’ in poi. E quelle 6 reti sono costate 5 punti. Che, se portati a casa, avrebbero permesso a Lautaro e compagni di essere primi con una lunghezza di vantaggio rispetto al Napoli. Nel torneo passato, il primo gol subìto negli ultimi 10’ si registrò solo al 29° turno, proprio contro i partenopei. Significa che, al tramonto del match, l’Inter alzava ulteriormente il muro. Mentre ora non ci riesce, anche perché le mancano le energie. L’effetto, così, è di allungarsi troppo sul campo e di perdere le distanze tra i reparti, concedendo spazi agli avversari. Probabile che, stando un po' più coperti e compatti, in particolare con 2 gol di vantaggio (come contro Udinese, Torino e Juventus), qualche guaio si sarebbe evitato.