Marko Arnautovic torna a Bologna e ha qualcosa da farsi perdonare con i suoi tifosi. Non quelli rossoblù, ma quelli attuali nerazzurri. Così La Gazzetta dello Sport torna sullo scudetto perso dall'Inter nel 2022, con lo scivolone fatale proprio a Bologna.


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GdS – Arnautovic sente ‘aria di casa’ e ripensa al 2022: ha qualcosa da farsi perdonare
"Ci sono assist e assist. Quello di Marko Arnautovic contro il Cagliari luccicava persino più del gol, pure bellissimo, con il quale l’austriaco aveva sbloccato la partita sabato scorso: un no look da manuale per lanciare Lautaro e far venire giù tutto San Siro. L’assist del destino per Arna, invece, è di quelli a occhi aperti, apertissimi: si va a Bologna, quella Bologna, dove l’Inter tre anni fa ha mandato al Diavolo uno scudetto che pareva già vinto e l’uomo che scucì un pezzo di tricolore dalle maglie nerazzurre può diventare l’uomo della provvidenza. Perché sì, senza Thuram nel motore, Arnautovic sente aria di campo: che parta dall’inizio o che entri in corsa poco cambia, l’uomo del gol al Dall’Ara stavolta gioca dalla parte giusta.
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Negli occhi dei tifosi, in quel 2-1 del 27 aprile 2022, la scena madre resta il pasticcio di Radu, che confezionò il ribaltone rossoblù firmato Sansone, certo, ma sullo sfondo c’è quella incornata di Marko che sovrastava Dimarco: prima di Radu e del suo errore, c’era stata la rete del pareggio del Bologna dopo il vantaggio di Perisic, e a firmarla era stato proprio lui, l’attaccante che aveva festeggiato il Triplete da comparsa, che si era perso in giro per l’Europa e il mondo per poi ritrovarsi proprio in quel 2021-22 a Bologna. Per la cronaca, quella rete ha pesato tantissimo: anche in caso di pareggio al Dall’Ara, l’Inter sarebbe comunque finita dietro al Milan a fine corsa.
Tre anni dopo, Arnautovic non è più un talento da sgrezzare, un avversario da temere o una zavorra da trascinarsi dietro fino a giugno, come sembrava potesse essere all’alba di questa stagione: Arna oggi è una risorsa. Fuori dal campo, con quelle doti da collante nello spogliatoio e da allenatore aggiunto a bordocampo (mercoledì contro il Bayern era tarantolato, consigli e urla per tutti i compagni), e soprattutto in campo: dei 7 gol segnati in stagione tra campionato e coppe, 6 sono sbocciati quando Inzaghi lo ha schierato titolare (l’unica rete da subentrato l’ha segnata alla Fiorentina, entrato per sostituire l’infortunato... Thuram). Arna lì davanti è una garanzia, e la cosa colpisce specialmente perché chi, come Taremi, avrebbe dovuto garantire reti alternative alla ThuLa, è ancora un corpo estraneo nell’attacco dell’Inter. Marko no, lui ha cominciato dalle retrovie e ha scalato tutte le gerarchie, fino a piazzarsi a ridosso dei titolarissimi. Oggi festeggerà 36 anni, ma una cosa gli manca ancora in questa stagione: un gol lontano da San Siro. C’è bisogno di specificare che il regalo, Arna, vuole farlo domani a sé stesso e all’Inter?", si legge sulla rosea.
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