FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

Ultim'ora


news

CorSera – Beretta era il prossimo. I suoi viaggi a Pietralcina e il piano per uccidere Boiocchi

CorSera – Beretta era il prossimo. I suoi viaggi a Pietralcina e il piano per uccidere Boiocchi - immagine 1
Il quotidiano milanese ricostruisce l'omicidio Boiocchi: la risoluzione è arrivata dalla confessione dell'uomo che ha deciso di collaborare dopo aver ucciso Bellocco a settembre
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Il Corriere della Sera, edizione Milano, racconta altri dettagli della vicenda che ha portato agli arresti di sei persone per l'uccisione di Vittorio Boiocchi. Il quotidiano parla di Andrea Beretta e pure di due viaggi a Pietralcina, per chiedere perdono a Padre Pio. Per la morte di Dede, dopo gli scontri con gli ultrà del Napoli, e per aver deciso di uccidere proprio chi lo aveva designato come suo erede a capo della Curva Nord.

CorSera – Beretta era il prossimo. I suoi viaggi a Pietralcina e il piano per uccidere Boiocchi- immagine 2

"Vittorio mi ha accusato di rubargli i soldi. Io per dimostrare la mia onestà gli ho consegnato tutta la documentazione». Il riferimento è all’associazione We Are Milano, intorno a cui ruotavano le attività commerciali della Curva. Che «ricompensava i collaboratori. Il resto veniva diviso tra me e Vittorio». Dal 2019 al 2021, «gli ho consegnato 85 mila euro»", si legge sul quotidiano.


Dopo vari tentativi di conciliazione tra i due prende piede il piano di uccidere Boiocchi. "Succede quando un pomeriggio un altro ultrà della Nord, Mauro Nepi, dice a Beretta: «C’è questa persona che ti può risolvere il problema... vuole 50mila euro». Il «problema» sono gli ormai sempre più frequenti screzi tra «Berro» e lo «Zio». Questioni soprattutto di soldi. Lo racconta Beretta durante i suoi interrogatori come collaboratore di giustizia dopo essere finito in carcere per l’omicidio del rampollo di ‘ndrangheta Antonio Bellocco, il settembre scorso", si legge ancora. La persona di cui parla Nepi è Marco Ferdico. "Anche lui aveva avuto uno «screzio pesante» con Boiocchi. E voleva fare la scalata", scrive il Corsera.

Secondo l’accusa Ferdico, l’ex «volto social della Nord», insieme al padre Gianfranco ha progettato l’omicidio di Boiocchi. La cifra per ucciderlo 50mila euro. Tra gli uomini arrestati ieri anche l'uomo di fiducia di Beretta, Cristian Ferrario. A lui era intestata la moto che è arrivata sotto casa di Boiocchi nel 2022 e da lì sono partiti i colpi che lo hanno ucciso.

A compiere il delitto "Pietro Andrea Simoncini e Daniel D’Alessandro, detto «Bellebuono». Sono loro gli esecutori dell’omicidio: il primo guidava, il secondo ha esploso i cinque colpi (due a segno) calibro 9x21. In realtà, i ruoli dovevano essere invertiti, ma i due si sono scambiati dopo essere caduti dal Gilera. Gli investigatori hanno rintracciato «Bellebuono» in una località sul Mar Nero. Era stato proprio lui a «svelare» il prossimo omicidio della guerra interna alla Nord: quello di Beretta". 

(Fonte: Corriere della Sera, Milano)