Per arrivare in semifinale di Champions serve un mix di elementi fondamentali. Per Fabrizio Biasin sono almeno 6. "Ci vogliono i giocatori, pensa te: devono essere bravi, forti, svegli, alcuni esperti, altri freschissimi. 2) Ti serve un’alternativa di livello per ogni ruolo, al punto che quella considerata “riserva” deve il più possibile rompere le balle (in senso buono) al titolare. 3) Ti devi augurare che tutti questi giovanotti - chi più, chi meno - abbiano compreso che il loro comandamento numero 1 non deve essere «devo giocare tutte le partite», ma «devo giocare tutte le partite in cui sono al 100%».


news
Biasin: “Inter, giocatori forti nei piedi ma ancora di più nella testa. Alcuni corteggiati…”
"4) Per sperare che si realizzi il miracolo del punto 3) - quello dei calciatori che comprendono l’importanza del saper fare un passo indietro devi sperare che siano prima di tutto grandi uomini. Per riuscirci è preferibile che prima di fargli firmare il contratto tu esca con loro a mangiare una pizza, in modo da riuscire a capire cos’hanno nella capoccia. 5) Poi, certo, devi avere un grande allenatore, staff incluso. Di quelli che sanno trasmettere i loro princìpi di gioco e riescono a dare importanza a tutti quanti. E, ovvio, una grande struttura dirigenziale, di quelle che riescono a navigare nel mare in burrasca (leggi: arrangiarsi in assenza di dane’)".
LEGGI ANCHE
6) Infine è indispensabile che tu abbia culo, l’aspetto più importante nello sport e in ogni campo della vita. L’Inter di Marotta, Ausilio, Inzaghi, Baccin e via via tutti gli altri, è un mix di tutte queste cose, in cui una parte si sposa benissimo con quell’altra. Ci sono giocatori che nel 2025 se ne fottono dell’atmosfera, del sacrificio, del rischio, del «mi accontento nel presente per provare ad avere di più nel futuro» e dicono sì alla prima sirena, tipo Ulisse. Puntano a gonfiare in fretta il portafoglio, cedono facilmente alle lusinghe, pensano che sia più facile vincere laddove sono già presenti campioni piuttosto che essere loro stessi i punti di riferimento per gli altri.
"Anche l’Inter nel corso degli anni ha dovuto fare i conti con questi tizi, ma nel frattempo ne ha trovati altri che oltre al corposo ingaggio - di benefattori non ce ne sono - hanno messo tra le priorità altri aspetti. Il senso di appartenenza, per dire. Alessandro Bastoni, Nicolò Barella e Lautaro Martinez - per citarne tre tra i più forti - nel recente passato sono stati corteggiati dai più grandi club. Hanno ascoltato proposte come fanno i concorrenti dei pacchi e però hanno risposto «ringrazio e vado avanti». E il dato di fatto è che nessuno può sapere se il pacco dell’Inter sarà quello con dentro la Coppa, ma qui son rimasti solo in 4 e tra questi c’è il club dei giocatori che oggi potevano essere “uno tra i tanti” altrove e, invece, hanno scelto di diventare colonne a casa loro".
(Libero)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.