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Subito dopo il drammatico avvenimento in campo, il giocatore è stato portato dallo stadio Franchi fino a Careggi. All’interno dell’ambulanza ha ripreso a respirare autonomamente e, una volta arrivato all’ospedale, è tornato cosciente. Assieme a lui hanno raggiunto il pronto soccorso anche il direttore sportivo Daniele Pradè, l’allenatore Raffaele Palladino e il team manager Simone Ottaviani (e a seguire lo staff medico e i fisioterapisti). A ruota sono arrivati i genitori di Bove, con la sua compagna. Subito dopo, il resto della famiglia. A quel punto l’ingresso dell’ospedale ha iniziato a riempirsi di giornalisti, più una manciata di tifosi. Non è mancata la rappresentanza di una fetta del comparto politico della città. Il primo che ha fatto capolino è stato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, poi il sindaco di Firenze, Sara Funaro, e infine l’assessore allo sport, Letizia Perini", scrive il Corriere dello Sport.
"È venuto il momento anche dei compagni di squadra, che hanno voluto fare gruppo il più possibile: prima Biraghi e Martinez Quarta, poi Mandragora, Terracciano, Ranieri, Sottil. E ancora, Dodo, Cataldi, Kean, Adli. Chi non è potuto essere presente ha affidato ai social il suo personale abbraccio al centrocampista e alla sua famiglia, come De Gea, Gudmundsson, Parisi, Rubino, Ikoné, Richardson, Kayode, oltre agli ex Barak, Milenkovic, Castrovilli e Vlahovic. E non solo. I volti di tutti erano provati e riflettevano quanto si era visto sul campo: terrore e angoscia. Ad un certo punto si è presentata anche una delegazione di tifosi della Curva Fiesole che ha manifestato la propria vicinanza a Bove affiggendo davanti all’ospedale uno striscione commovente
Dopo una prima parte di generale apnea legata all’assenza di informazioni, la situazione si è fatta man mano più tranquilla perché sono filtrate notizie positive, legate al fatto che Bove era pienamente cosciente. Poi è arrivato il comunicato. La Fiorentina, dal canto suo, ha mantenuto il totale riserbo al di là del comunicato. Di certo, i prossimi giorni saranno importanti per comprendere i motivi del grave malore accusato da Bove: il giocatore dovrà essere tenuto sotto osservazione, effettuerà altri esami e nuovi controlli, ma non c’è dubbio che il peggio sia passato. La speranza è che l’ex Roma possa essere dimesso il prima possibile. E che questa brutta storia non abbia altri strascichi", aggiunge il quotidiano.
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