Attorno al 15' a gioco fermo, il centrocampista della Fiorentina ha accusato un malore ed è subito stato soccorso. Poi corsa in ospedale
Dopo circa 15' di partita, durante Fiorentina-Inter, il centrocampista viola Edoardo Bove va a terra a causa di un amlumoe. Tempestivo l'intervento di tutti i giocatori che chiamano i soccorsi, poi la corsa in ospedale. L'attesa infinita e poi il comunicato che dà speranza.
"Il dramma sfiorato, una serata che ha terrorizzato Firenze, conclusa fortunatamente come tutti auspicavano: con il comunicato della Fiorentina che ha rassicurato sulle condizioni di Edoardo Bove, accasciatosi improvvisamente a terra al 17’ di Fiorentina-Inter. Un malore improvviso e violento, momenti di concitazione e paura, poi la corsa all’ospedale e partita ovviamente sospesa.
Subito dopo il drammatico avvenimento in campo, il giocatore è stato portato dallo stadio Franchi fino a Careggi. All’interno dell’ambulanza ha ripreso a respirare autonomamente e, una volta arrivato all’ospedale, è tornato cosciente. Assieme a lui hanno raggiunto il pronto soccorso anche il direttore sportivo Daniele Pradè, l’allenatore Raffaele Palladino e il team manager Simone Ottaviani (e a seguire lo staff medico e i fisioterapisti). A ruota sono arrivati i genitori di Bove, con la sua compagna. Subito dopo, il resto della famiglia. A quel punto l’ingresso dell’ospedale ha iniziato a riempirsi di giornalisti, più una manciata di tifosi. Non è mancata la rappresentanza di una fetta del comparto politico della città. Il primo che ha fatto capolino è stato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, poi il sindaco di Firenze, Sara Funaro, e infine l’assessore allo sport, Letizia Perini", scrive il Corriere dello Sport.
"È venuto il momento anche dei compagni di squadra, che hanno voluto fare gruppo il più possibile: prima Biraghi e Martinez Quarta, poi Mandragora, Terracciano, Ranieri, Sottil. E ancora, Dodo, Cataldi, Kean, Adli. Chi non è potuto essere presente ha affidato ai social il suo personale abbraccio al centrocampista e alla sua famiglia, come De Gea, Gudmundsson, Parisi, Rubino, Ikoné, Richardson, Kayode, oltre agli ex Barak, Milenkovic, Castrovilli e Vlahovic. E non solo. I volti di tutti erano provati e riflettevano quanto si era visto sul campo: terrore e angoscia. Ad un certo punto si è presentata anche una delegazione di tifosi della Curva Fiesole che ha manifestato la propria vicinanza a Bove affiggendo davanti all’ospedale uno striscione commovente