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Capello: “Centrocampo Inter mi ha impressionato. Ora è importantissimo il segno delle tre dita”

Andrea Della Sala Redattore 

Di contro, non c’è dubbio che fare risultato contro una big europea in Champions League possa dare grande fiducia per le sfide successive e sotto questo aspetto credo che l’Inter stia maturando. L’allenatore ha il termometro in mano, sa come sta la squadra in un determinato momento perché vede i calciatori durante gli allenamenti e Inzaghi è tranquillo in campo. L’unico pericolo è la sottovalutazione, da evitare. Infine, non va dimenticata la Coppa Italia che è un impegno molto forte soprattutto a livello mentale.

Il derby è sempre il derby: c’è la voglia di vincere e di far bene, è una tensione “cittadina” che si fa sentire. Ruotare qualche giocatore tra una partita e l’altra non sarà un problema per Inzaghi, perché al giorno d’oggi – se hai tutti i giocatori sani – con le cinque sostituzioni è possibile cambiare praticamente il 50% della squadra nel corso della partita. Una volta la gestione era più complicata, adesso invece si hanno gli strumenti per assicurare a tutti il riposo necessario, a turno. Per tirare le somme, le tre competizioni per cui l’Inter concorre rappresentano tre nodi differenti per i nerazzurri: lo sforzo mentale quello della Coppa Italia, lo sforzo tecnico quello della Champions League e il rischio di sottovalutazione per le ultime nove giornate di Serie A. Ma, se l’allenatore dice certe cose – l’allusione con le tre dita – non sono storielle. Bisogna credergli e così le cose diventano un po’ più facili.