Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha parlato di Inter-Roma, gara fondamentale per i nerazzurri in chiave scudetto. "Palla a Calhanoglu e Paredes, sono loro la grande bellezza di questa sfida. Si specchieranno da lontano e potranno indirizzare l’andamento di Inter-Roma tra lanci, cambi di gioco e tiri dalla distanza. Da loro passerà il meglio della partita e dalle loro giocate potranno sbocciare le occasioni da gol. Sia il turco che l’argentino arrivano a questo faccia a faccia nel pieno della maturità, ed entrambi devono molto ai loro allenatori. Calha è diventato uno dei migliori registi al mondo grazie all’intuizione di Inzaghi che lo ha spostato davanti alla difesa. Attorno alle loro idee ruoterà la battaglia di centrocampo, dove sarà fondamentale il contributo degli altri compagni di reparto".


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Capello: “Ecco dove si decide Inter-Roma. Fossi in Inzaghi o Ranieri mi preoccuperei di…”
"Fossi in Ranieri o Inzaghi, mi preoccuperei prima di tutto di un aspetto, e cioè di limitare i rifornimenti per Dimarco e Angelino. Perché una cosa è sicura: quando i due esterni mancini di Inter e Roma ricevono palla sulla trequarti e partono verso il fondo, qualcosa succede sempre. L’interista è tra i migliori in circolazione nel suo ruolo. Carlos Augusto è tra i più brillanti nella rosa di Inzaghi e lo aiuterà a leggere il dinamismo di Saelemaekers, Barella resta un professore anche quando agisce da mezzala sinistra".
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"In partite equilibrate come mi aspetto possa essere quella di oggi pomeriggio a San Siro, le palle inattive possono fare la differenza. E sulla carta, da questo punto di vista, l’Inter parte in vantaggio perché Lautaro e compagni sono specializzati nello sfruttare i calci da fermo. Dall’altra parte, invece, le palle inattive sono il tallone d’Achille della Roma: 16 delle 49 reti subite in stagione sono maturate così, perciò Ranieri dovrà esigere la massima attenzione dai suoi per non cadere da fermo anche contro i nerazzurri. Occhio, però, perché l’Inter i calci piazzati negli ultimi tempi non li sfrutta soltanto, ma li patisce pure, basti vedere il raddoppio di Jovic nel derby di Coppa o il pareggio di Dier nel ritorno dei quarti contro il Bayern. E la Roma ha gli uomini per farle male, da Mancini a Cristante".
(Gazzetta dello Sport)
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