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"Sembrava impossibile ripetere la “magia” che si era creata con Lukaku. Invece, qualcosa di molto simile è sbocciato anche con Thuram". Apre così il Corriere dello Sport il suo focus su Marcus Thuram, sempre più al centro del progetto dell'Inter e chiamato ad essere decisivo anche domani col Napoli. Si legge: "Chiaro, le stesse vette di sintonia (ancora) non sono state raggiunte, ma di sicuro Lautaro non soffre di nostalgia. Il Toro ha trovato nel francese un partner che gli si è messo a disposizione, che ha subito cominciato a giocare in sua funzione, agevolandolo a aiutandolo in quella che è stata la sua miglior stagione in assoluto: 27 centri in 44 partite. Sarebbe riduttivo, però, considerare Thuram soltanto come un partner.
In realtà, nell’Inter e al fianco di Lautaro, lui per primo si è evoluto, mettendosi definitivamente in luce anche sul palcoscenico internazionale. Quando è arrivato, era reduce dalla sua prima stagione da punta vera, nel Borussia Moenchengladbach. Ebbene, in nerazzurro si è consacrato in quel ruolo. Rimanere soltanto in fascia avrenne probabilmente limitato un giocatore delle sue qualità. Certo, fa ancora fatica quando deve fare il centravanti unico, come accade nella nazionale francese, ma con un altro attaccante vicino spesso e volentieri sa essere letale.
Il Napoli lo ha già sperimentato, visto che Tikus ha firmato l’ultimo gol nel 3-0 con cui, nello scorso campionato, i nerazzurri hanno sbancato il Maradona. In questa stagione, peraltro, Thuram ha ulteriormente affinato le sue doti da bomber. Con Lautaro che si è sbloccato in ritardo, è proprio lui il capocannoniere della squadra con 8 reti, 7 in campionato e una in campionato. Con il Torino, ha estratto dal suo cilindro addirittura una tripletta inedita. Per la verità, qualcosa è cambiato anche nei suoi movimenti. Perché Inzaghi gli ha chiesto di “frequentare” di più l’area di rigore. Inoltre, a differenza dell’anno scorso, quando di fatto girava attorno al Toro, adesso capita sovente che si ritrovino posizionati in verticale: l’argentino accorcia e il francese detta la profondità".
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