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Condò: “Scudetto, lotta a tre. De Ketelaere? Per Gasp sarà al Camp Nou o al Bernabeu…”
Della vittoria dell'Atalanta e della lotta al vertice in Serie A ha parlato, sulle pagine di Repubblica, il giornalista Paolo Condò:
"Nelle chiacchierate off-record tra amici Gasperini si dice convinto che tra un paio d’anni Charles De Ketelaere sarà un protagonista fisso al Bernabeu, al Camp Nou o in qualche grande teatro della Premier, e prestazioni come quella di ieri spiegano l’orizzonte disegnato al suo pupillo. Dopo che la prima parte della battaglia aveva fissato un palpitante 2-2, l’Empoli aveva chiuso l’area con un dispositivo difensivo sempre più impenetrabile col passare dei minuti, anche perché la sabbia che scende nella clessidra è un fattore d’angoscia che appesantisce gambe e idee. Ma è anche l’habitat più propizio per il campione, l’uomo baciato dalla freddezza nel momento in cui i compagni ansimano dal nervosismo. La risalita della linea dei sedici metri di De Ketelaere è stata l’attesa di un’opportunità, di una finestrella di tiro, di un pertugio come quando in metropolitana l’incrocio dei treni spalanca per un attimo la visuale sulla banchina opposta, ma è un attimo soltanto, lì c’è la donna della tua vita, se non la scorgi non laincontrerai più. Charles l’ha vista, e non l’ha mollata. Non molla niente quest’anno l’Atalanta, che sa di essere giunta al culmine della lunga scalata, e che la vita è adesso: i precedenti delle squadre capaci di strisce a 11 (o superiori) sono in larga parte gloriosi. Passata la tagliola dell’Empoli comincia ora un ciclo di scontri diretti, con Lazio, Juve e Napoli inframezzate dalla Supercoppa. Se c’era un modo per presentarsi a corte in smoking, l’Atalanta l’ha trovato".
Due partite in meno — una la gioca stasera ospitando il Como — consentono all’Inter di immaginarsi ad altezza Bergamo, e si scopre l’acqua calda nel dire che la caccia allo scudetto sia un tavolino con tre gambe attrezzate: le due nerazzurre più il Napoli, a maggior ragione se Inter e Atalanta proseguiranno a lungo la loro campagna europea. Conte ha tratto legittimi elementi di soddisfazione dal primo tempo di Marassi, ma anche foschi presagi dal secondo, e se c’è una cosa che il Napoli non può permettersi — visto il calendario stagionale tutt’altro che faticoso — è il calo alla distanza dentro alle partite. Detto questo, il Genoa è la squadra che più delle altre fa pesare il concetto di “giocare in casa”, come dimostrano le rimonte (Inter, Roma, Bologna) che ne arricchiscono il curriculum.
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