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Condò: “L’Inter fa questo grave errore di valutazione. E la partita ci ha detto che…”

Marco Astori Redattore 

La Juve di Thiago Motta può mancare ancora in diversi fondamentali, ma questo superpotere lo maneggia perché i giocatori credono visibilmente nell’allenatore, e quando questi sul 3-4 sostituisce Vlahovic con Mbangula non lo prendono per pazzo, ma lo seguono fiduciosi e affamati. È la ferocia a fare la differenza, in attesa che i frutti più costosi del mercato, da Koopmeiners in giù, aiutino Motta ad aumentare la qualità del palleggio quando va sotto pressione. Ci sono stati degli incubi. Thuram lo è stato per Danilo, che deve aver ragionato con amarezza sul tempo che passa. Conceição lo è stato per la sinistra della difesa interista, portata a spasso e infine elusa da dribbling come non se ne vedono più.

È stato un incubo Yildiz per tutta l’Inter: ha portato i suoi 19 anni nel cuore della rivale più forte, più esperta, più anziana anche, e le ha fatto vedere una scheggia di futuro che non le sarà piaciuta. Fuori dall’emotività del punteggio e dal piacere puro per lo spettacolo, la partita ha detto che l’Inter è ancora la migliore, ma che le distanze si sono molto ridotte. Ha detto anche che un allenatore già campione con la Juve (tre volte) e con l’Inter (una) si è goduto il partitone su un divano che galleggiava nell’aria come un tappeto volante. I 4 punti di vantaggio che Conte ha sull’Inter (5 sulla Juve) sono un gruzzolo che il Napoli metterà sul piatto a partire da domani in casa del Milan, primo di una serie di scontri diretti che legittimerà o meno l’attuale primato", conclude il giornalista.


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