Dalle colonne del Corriere della Sera, Paolo Condò parla di Barcellona-Inter, primo atto della semifinale di Champions League. "L’uomo di cui l’Inter ha necessità dopo il ciclo nefasto delle tre sconfitte si è regolarmente allenato ieri mattina ad Appiano, e siccome per lui il calcio è uno stato d’animo, e non poterlo praticare una sorta di malattia, ha anche inondato di sorrisi il volo per Barcellona".


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Condò: “Inter, ecco di cosa ha bisogno Inzaghi. Thuram antidoto alla depressione. Taremi…”
"Intendiamoci, non è detto che il recupero di Marcus Thuram sia sufficiente ad affrontare l’urto della prima favorita alla Champions. Però ciò di cui Inzaghi ha bisogno adesso è una rapida inversione di tendenza, e Thuram in questo senso è un antidoto alla depressione, perché è forte, perché è allegro, perché è uno di quei giocatori magici capaci di aumentare valore e produttività dei compagni".
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"Quando il derby era ancora sullo 0-0, in un’azione paragonabile lo sciagurato Taremi ha fatto la cosa probabilmente migliore della sua stagione, un assist di testa all’indietro per innescare Lautaro, che ha calciato in curva una palla più facile di quella di Monaco. Se l’ha sbagliata così è perché non se l’aspettava. In Thuram ormai ha fiducia, in Taremi non l’avrà mai. Sarà della partita dall’inizio anche Dumfries, il più migliorato degli interisti in stagione, ed è un bene perché l’ultimo Bisseck ha più bisogno di protezione di Pavard".
"Il prezzo pagato con la Roma è stato troppo alto, ma le squalifiche scontate da Bastoni e Mkhitaryan restituiranno freschezza a due gangli del meccanismo molto usati e un po’ cigolanti. Bastoni, soprattutto, vedrà arrivargli spesso, mentre converge al centro per l’assist o il tiro, il talento spaziale di Lamine Yamal. Meglio, molto meglio avere le gambe al massimo grado di reattività (per essere al 30 aprile). La partita di Barcellona e in generale la semifinale con i catalani sarebbero state complicate anche se l’Inter avesse già vinto le altre sue competizioni. Ma il fatto che nella prevedibile tempesta del Montjuic la ciurma possa far blocco guardandosi in faccia e riconoscendosi potrebbe rivelarsi un ancoraggio fondamentale".
(Corriere della Sera)
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