- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
news
Dalle colonne de La Repubblica, Paolo Condò analizza il nuovo corso del Napoli di Conte. Dopo 14 giornate, gli azzurri sono in testa alla classifica. "Da qui alla fine del girone d’andata il Napoli affronterà due sole squadre dell’alta classifica, la Lazio in casa domenica dopo il curioso prequel di coppa giovedì all’Olimpico, e la Fiorentina in trasferta all’inizio di gennaio. Rispetto alle sue rivali non dovrà sobbarcarsi il viaggio in Arabia Saudita per la Supercoppa, che non è pesante in sé quanto nella fatica di dover poi recuperare il match di campionato (e Milan e Inter ne avranno due). Il Napoli a Torino ha vinto bene giocando molto bene, e dando l’impressione di governare ogni situazione di campo — tranne la chance concessa a Coco, ma una ci sta — perché già provata in allenamento. Ed è questa sicurezza a comunicare la cifra del lavoro di Antonio Conte. Non tanto quello astratto sullo stile di gioco, quanto quello concreto sulle situazioni, che sono tante e di tanti tipi, e che cinque sedute di allenamento alla settimana addestrano assai meglio di due (quelle a disposizione di chi giocale coppe)".
"Si è ricordato spesso il suo record nelle stagioni prive di impegni europei, dal primo titolo con la Juve a quello con il Chelsea, allo scudetto con l’Inter giunto dopo un’eliminazione perfino umiliante da tutte le coppe. Ma quel ko gli sgombrò la primavera da altri assilli, e nelle 28 giornate restanti Conte diede 14 punti a Juve e Napoli e 17 al Milan. Un monologo costruito con le ripetizioni in allenamento, e con lo studio di posizioni e distanze".
È una necessità del Napoli, quella di accompagnare il gioco d’attacco. Se assumiamo che questo è il nono campionato di vertice di Conte (tre Juve, due Chelsea, due Inter, uno Tottenham prima di questo), dopo 14 partite siamo ai livelli più bassi sia per i 21 gol segnati che per i 9 subiti, e dunque benissimo la difesa. Lo scudetto di Spalletti nacque nelle prime 15 giornate, quelle precedenti la pausa per il Mondiale, e tornò in dubbio soltanto alla 16ª, quando alla ripresa il Napoli perse in casa dell’Inter. L’ultima considerazione che áncora il Napoli a una fortissima candidatura scudetto è il suo organico europeo anche in assenza d’Europa".
(Repubblica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA