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Un rapporto di contrasti e di grandi soddisfazioni, ma di distanza una volta sancito l'addio ufficiale. Antonio Conte e l'Inter insieme si sono tolti lo sfizio di interrompere il dominio della Juventus, con lo scudetto del 2021, ma poi si sono separati e mai più ricercati. E Antonio non ha mancato di punzecchiare l'ambiente nerazzurro, come fatto in una recente conferenza stampa a Napoli:
"Due anni vissuti ad altissima intensità. Due anni che hanno lasciato un segno profondo, ancora visibile. Conte ha rivoltato l’Inter come un calzino. Persino l’inno ha cambiato. Quel “pazza Inter” non era di suo gradimento. Lo disse il primo giorno. «La mia Inter non sarà pazza, ma regolare e forte. Vogliamo ritornare ai fasti di un tempo». L’inno fu cambiato".
"A Napoli, recentemente, ha lanciato una frecciata che non è passata inosservata: «Anche all’Inter, quando arrivai, Appiano Gentile era un disastro, abbiamo lavorato molto sui campi, sulla foresteria, ora è un fiore all’occhiello». In questa frase c’è tutta la distanza tra sé e il club", scrive il Corriere dello Sport.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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