"Fare quattro gol a una Juve che in campionato ne aveva subito uno soltanto e ritrovarsi a testa bassa con altre quattro reti sul groppone. Questa Inter è ancora un paradosso e per alcune cose ricorda quella che poi risolse i suoi problemi e prese il volo nell’aprile 2023, destinazione Istanbul (e scudetto della seconda stella): crea tantissimo, ma viene punita al primo errore". Apre così il Corriere della Sera il suo focus sul momento dell'Inter, che oggi si riunirà per preparare la sfida di domani contro l'Empoli. Si legge sul quotidiano: "Un problema da risolvere in fretta, perché il 10 novembre c’è un altro scontro diretto, quello con il Napoli a San Siro. Quel ciclo di dodici mesi, per certi versi unico nel suo genere, cominciò proprio a Empoli, dove l’Inter giocherà domani alle 18.30. Oggi Inzaghi riaccoglie i tre «parigini» Lautaro, Calhanoglu e Sommer reduci dalla cerimonia del Pallone d’oro e parlerà alla squadra: all’allenatore la prestazione contro la Juve è piaciuta, il risultato molto meno.
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Corsera – L’Inter ricorda quella del 2023: c’è una grossa spia accesa per Inzaghi
E «quella mancata determinazione» che ha favorito la rimonta juventina sarà oggetto di analisi, anche perché certe difficoltà si ripetono. Per questo Inzaghi vuole ripartire dalle tante cose buone, ma anche da quei due gol presi nel finale da Yildiz: sul 4-3 De Vrij perde un contrasto dopo una rimessa laterale sulla trequarti juventina, innescando il contropiede, mentre sul 4-4 ci sono nove giocatori dell’Inter in area, eppure prima Conceicao e poi il giovane turco hanno tempo e spazio per fare ciò che vogliono. Situazioni difficili da accettare per la squadra che un anno fa chiuse 27 partite senza subire gol. Ma anche per chiunque voglia vincere lo scudetto. Soprattutto l’azione del 4-3, che arriva dopo il 5-2 sfiorato più volte sembra dimostrare che l’Inter vuole riprodurre il gioco innovativo ed efficace di qualche mese fa, ma si scopre troppo, perde tanti palloni e più in generale, assieme alla determinazione, non ha ancora la condizione atletica necessaria per supportare per tutta la partita quel tipo di atteggiamento, senza perdere le distanze e le marcature preventive: 6 gol subiti dopo il minuto 80 sono un’altra spia accesa sul cruscotto di Inzaghi. Che attende il vero Lautaro, nonostante nelle scorse settimane il Toro, non più distratto dal Pallone d’oro, abbia dato segnali confortanti".
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