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Ma, allora, come potrà Dazn rientrare da un esborso simile? Tutto passa dalle sublicenze locali della trasmissione in chiaro a canali lineari e dalla raccolta pubblicitaria, potendo contare su tutti gli spazi liberi, considerato che la Fifa, a differenza dell’Uefa, concede ai propri sponsor solo un’opzione negoziale per gli spot tv. Inoltre, l’offerta gratuita del Mondiale per club è un’opportunità di marketing unica per allargare la platea di telespettatori e convertirli in abbonati, soprattutto in quei mercati in cui Dazn non è ancora penetrata a fondo.
Si tratta di un altro investimento pesante per il gruppo britannico di proprietà del miliardario Leonard Blavatnik, che in questi anni non ha badato a spese per sostenere i costi dei diritti e coprire le perdite: nel solo 2024 le iniezioni di equity ammontano a 550 milioni di euro. E pare che sia ormai imminente un aumento di capitale riservato per l’ingresso di uno o più azionisti di minoranza. In questi mesi si sono intensificati i colloqui con diversi soggetti, in particolare del Medio Oriente, nell’ambito di un riassetto teso a supportare gli investimenti e la crescita. Comunque Blavatnik non intende mollare, anche in caso di approdo successivo in Borsa: considera il progetto Dazn come un qualcosa di differente dalle sue tradizionali attività, senza una scadenza temporale e senza l’ossessione del risultato.
"Il miliardo dei diritti tv alimenta un giro d’affari che, nelle previsioni più aggiornate, è ora stimato a 2,3 miliardi di dollari, alla luce delle risposte positive che sta ricevendo sul mercato il team guidato da Romy Gai, chief business officer della Fifa. L’altro giorno è stata ufficializzata la terza sponsorizzazione (Bank of America) e altre 2-3 saranno annunciate entro fine mese, per poi chiudere a 12 partner, tutti di pari fascia (compresi Adidas e Coca Cola), con un incasso complessivo attorno a 900 milioni dall’area commerciale. I restanti 400 arriveranno da ticketing e hospitality, una ricca miniera negli Stati Uniti come ben sanno i club europei che, in occasione delle amichevoli Oltreoceano, puntano senza indugi a contratti di revenue sharing sul botteghino. Di conseguenza, tolti i costi organizzativi e la solidarietà, verrà stanziato un montepremi di circa 800 milioni per i partecipanti, con la garanzia per club europei come Inter e Juventus di premi minimi di almeno 18 milioni a testa", chiude Gazzetta.
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