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Il precedente tra i due
—Quasi sei anni dopo, dopodomani è in programma il secondo episodio di un testa a testa che negli ultimi mesi sta diventando molto più interessante di quella Coppa di Lega. Inter-Juventus sarà anche una questione interna alla famiglia francese, oltre che un crocevia importante nella corsa allo scudetto. Marcus è nato a Parma nel 1997 e Khephren a Reggio Emilia nel 2001, anche se la prima parte della loro avventura italiana si è chiusa nel 2006 con il trasferimento del padre al Barcellona, nella calda estate di Calciopoli. Se per gli amanti della Serie A il maggiore dei due è stato per un anno “il figlio di Lilian”, dall’arrivo di Khephren a Torino ora Marcus è “un figlio di Lilian”. Cambi l’articolo e cambia tutto. Con ogni probabilità domenica saranno entrambi titolari e, nonostante gli incroci in campo non saranno frequentissimi, vista la collocazione tattica dei due, il match a suo modo storico. Marcus è il momentaneo capocannoniere della squadra campione d’Italia in carica, già affermato e in continua crescita, Khephren sta cercando di imporsi come pilastro della mediana di una grande squadra in fase di ricostruzione. E Lilian?
Papà Lilian
—Lilian lo scorso maggio era con Marcus sul prato dello stadio Meazza a godersi la festa scudetto dell’Inter sotto la Curva Nord, in via eccezionale vestito con la maglia nerazzurra del figlio e protagonista di un simpatico siparietto: l’attaccante a saltellare al grido di “chi non salta juventino è” e l’ex difensore a sfiorarlo con un buffetto come a rimproverarlo scherzosamente per lo sgarbo. Mercoledì, al termine della partita di Champions League in casa dello Young Boys decisa al 93’, la punta ha dichiarato con un sorriso: «Mio padre tiferà per la Juventus, perché lì c’è il fratello piccolo e perché lì ha giocato pure lui, è juventino». Insomma, non va mai chiesto a un genitore quale sia il figlio preferito, ma la squadra sì, stando perlomeno a quanto afferma il numero 9 dell’Inter.
I due Thuram si stimano parecchio: quello nerazzurro ha sempre segnalato il minore come “più forte”, quello bianconero ha sempre spiegato queste frasi con il “mi vuole bene”, aggiungendo che per lui «è il contrario, io sono contentissimo per lui e per il suo percorso. È arrivato in nazionale, è un punto di riferimento da seguire. Segna e fa assist: è davvero in gamba». Dopo la sconfitta con lo Stoccarda, anche Khephren si proietta verso il big match di domenica: «Sono contento e orgoglioso come professionista, era quello che sognavamo da bambini. È qualcosa di grande, ma la cosa più importante è la partita». Certo, Inter-Juventus vale parecchio, come sempre: per 90 minuti più ogni istante del recupero i due saranno avversari in campo per la seconda volta nella vita. E Lilian si godrà il Derby d’Italia con il cuore diviso quasi a metà", si legge.
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