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Di Caro: “Inter, manca il fuoco dentro. Inzaghi, sicuro che sia l’atteggiamento giusto?”

Di Caro: “Inter, manca il fuoco dentro. Inzaghi, sicuro che sia l’atteggiamento giusto?” - immagine 1
Il giornalista, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato la sconfitta di ieri sera dell'Inter in casa della Juve
Andrea Della Sala Redattore 

Il giornalista Andrea Di Caro, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato la sconfitta di ieri sera dell'Inter in casa della Juve

L’obiettivo lo centra Thiago Motta: la Juve batte l’Inter e aggancia la Lazio e il quarto posto della zona Champions. Stecca ancora invece Inzaghi: seconda sconfitta in tre partite dopo quella di Firenze e un solo punto nelle ultime tre trasferte compreso il derby: sfuma il sorpasso al Napoli e tira un sospiro di sollievo Conte che nella fase più difficile addirittura allunga in classifica.


Chi stecca ancora e si appresta a vivere un’altra settimana tra le critiche è Inzaghi. Anche in questo caso a pesare non è solo il risultato negativo, ma la conferma delle difficoltà dell’Inter. Il numero di scontri diretti pareggiati e persi dimostra che la squadra ha smarrito la cattiveria agonistica, il cinismo, la mentalità e la voglia che lo scorso anno le avevano consentito di dominare e vincere il campionato. L’Inter prima non concedeva nulla e sfruttava al massimo tutte le occasioni. Ora concede tanto dietro e sbaglia troppo davanti. Non chiude le partite, subisce rimonte, appare vulnerabile. Come se la squadra si fosse adagiata sulle proprie qualità e, sapendo di essere forte, pensasse di poter vincere alla fine in qualche modo le partite.

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Manca il fuoco dentro, si avverte il calo di tensione. Inzaghi continua a fare i complimenti alla squadra per l’impegno e le occasioni create: sicuro che sia il giusto atteggiamento? Ricorda un po’ quello dell’ex ct Mancini dopo l’Europeo vinto, quando l’Italia cominciava a steccare e lui era sicuro che avrebbe vinto la gara successiva, finché non si è ritrovato fuori dal Mondiale. Se l’Inter crea tanto eppure perde, la situazione deve essere ancora più preoccupante per Inzaghi. Nulla è ancora perduto ma i campanelli di allarme suonano adesso come le campane di una chiesa. Fa effetto pensare che nel momento più complicato del Napoli, che appare fisicamente meno brillante ed è reduce da tre pareggi consecutivi, Inzaghi non abbia recuperato neanche un punto e Conte abbia addirittura allungato in classifica: nove punti nelle ultime cinque gare contro i sette dell’Inter e gli otto dell’Atalanta.

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Il 2 marzo nello scontro diretto al Maradona si incontreranno due squadre che stanno faticando. Su Conte pesano anche gli infortuni che gli hanno tolto l’intera fascia sinistra e un mercato di gennaio che ha indebolito la squadra non solo per la cessione di Kvara, ma anche per gli acquisti: Billing finora è un oggetto misterioso e Okafor si è presentato con parecchi chili in più. I problemi dell’Inter invece sembrano più di testa che fisici o di rosa. Cattiveria agonistica, ferocia, fame e mentalità si costruiscono tutti i giorni durante gli allenamenti, non sono come un interruttore che si accende o si spegne a proprio piacimento. Non sarà semplice recuperare rapidamente ciò che sembra essere stato smarrito per strada.

 

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