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Fiorentina-Inter, Commisso e Oaktree: due proprietà americane con stili e obiettivi diversi
Domani sera si sfideranno al Franchi Fiorentina e Inter. Entrambe le squadre sono guidate da una proprietà americana, ma con modalità e obiettivi differenti.
"Fiorentina-Inter è l’esempio perfetto di come le proprietà americane non siano tutte uguali. Prendete gli sfidanti di domani: Rocco Commisso è un imprenditore, Oaktree è un fondo d’investimento. Il primo ha voluto fortissimamente acquistare una squadra del suo Paese d’origine, il secondo se l’è ritrovata un po’ per caso. Anche gli orizzonti temporali non sono sovrapponibili: Commisso è alla sesta stagione a Firenze, Oaktree alla prima a Milano", riporta La Gazzetta dello Sport.
Qui Fiorentina"Rocco Commisso è un self-made man che ha fatto fortuna negli Usa con l’azienda leader della tv via cavo Mediacom accumulando un patrimonio stimato ora da Forbes in 7 miliardi di dollari. Nel 2019 ha acquistato la Fiorentina dalla famiglia Della Valle per complessivi 170 milioni di euro. Origini calabresi, grazie all’operazione calcistica ha riannodato i fili col passato. Il club viola non è un investimento con l’ossessione del rendimento, ma un qualcosa di più simile a un trophy asset. Il progetto è chiaro: rendere competitiva la squadra e solida la società, senza badare a spese. E quando è naufragato il piano dello stadio di proprietà, Commisso si è dedicato al Viola Park. Il gioiello immobiliare è costato alla fine 122 milioni che si aggiungono alle iniezioni per coprire le perdite del club, nell’ambito di versamenti in conto capitale da 154 milioni. Ogni anno, poi, sulle maglie viola campeggia la scritta Mediacom. E’ una sponsorship dal valore nettamente superiore al benchmark di mercato che ha fornito alla Fiorentina ben 150 milioni, compresa l’attuale stagione. Il totale dell’investimento di Commisso, sconvolto dalla morte del braccio destro Barone ma intenzionato ad andare avanti, è arrivato così a 474 milioni. I viola presentano conti in ordine: zero debiti con le banche e un deficit di 6 milioni nel 2023-24, in miglioramento rispetto al -20 del 2022-23".
Qui Inter"Oaktree è un fondo con sede a Los Angeles specializzato nelle operazioni ad alto rischio (l’area cosiddetta “stressed-distressed”): creato nel 1995 con una dotazione di 5 miliardi, oggi gestisce un patrimonio di 205 miliardi di dollari, in gran parte impegnati a titolo di finanziamenti. Come si configurava, all’inizio, il dossier Inter: il maxi-prestito da 275 milioni di euro nel 2021, concesso alla controllante lussemburghese, fu decisivo per salvare i nerazzurri. Tre anni dopo la famiglia Zhang, in crisi di liquidità, non ha rimborsato il dovuto, nel frattempo lievitato a 395 milioni con gli interessi, e Oaktree ha esercitato il pegno sulle azioni diventando, lo scorso maggio, proprietario dell’Inter. Nel primo esercizio sotto la sua gestione, il fondo ha ripatrimonializzato il club per 47 milioni, per cui al momento la sua esposizione sull’operazione calcistica italiana ammonta a 442 milioni (al lordo di eventuali compensazioni con la precedente proprietà). L’Inter, già sottoposta a una pesante cura dimagrante, ha chiuso il bilancio 2023-24 con una perdita di 36 milioni (erano 246 nel 2020-21). Resta il nodo del bond da 415 milioni con scadenza nel 2027, alleggerito dal recente riacquisto di una fetta pari a 15 milioni. La via è quella del riequilibrio economico-finanziario, dello sviluppo globale e dello stadio, su cui Oaktree è scesa in campo direttamente con i suoi manager", aggiunge il quotidiano.
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