Lautaro e Thuram ritrovano oggi la Fiorentina, avversaria che rievoca il loro primo grande exploit di coppia: un gol a testa nella stessa partita, il 3 settembre 2023, all’alba di una stagione che avrebbe portato gloria, ricorda La Gazzetta dello Sport. Sul fronte viola, Kean sta vivendo un sorprendente Rinascimento: con nove reti, condivide la seconda posizione nella classifica marcatori con Thuram, dietro solo a Retegui.
Eppure, per Kean, il feelong con il compagno di reparto designato, Albert Gudmundsson, non è ancora decollato. Tra infortuni e occasioni mancate, i due hanno condiviso appena 233 minuti sul campo. L’islandese, ancora in recupero, potrebbe al massimo fare un’apparizione in panchina oggi. Nel frattempo, Kean ha trovato in Beltran, Colpani e Bove dei partner affidabili che lavorano per lui, consentendogli di esprimere il massimo potenziale.
Se Marcus Thuram sembra inarrestabile – le sue nove reti in campionato sono arrivate quasi esclusivamente in doppiette – Lautaro Martinez sta faticando a trovare la continuità che lo contraddistingueva. L’argentino, escluso dai candidati al FIFA Best, si prepara a rispondere sul campo, lasciandosi alle spalle la tentazione di polemizzare.
A Firenze, Moise Kean si è affermato come figura centrale. Arrivato tra lo scetticismo di tifosi poco inclini ad accogliere giocatori provenienti dalla Juventus, l’attaccante ha ribaltato le critiche con prestazioni eccellenti, giustificando ampiamente l’investimento di 13 milioni. Con un’altra rete, Kean potrebbe raggiungere la doppia cifra per la seconda volta in carriera dopo l'exploit al PSG nel 2020/2021.
La partita di oggi non si limita a essere una sfida tra bomber. Inter e Fiorentina sono tra le squadre più corali della stagione, con 15 marcatori diversi per i nerazzurri e 14 per i viola. Tuttavia, il gioco corale porta spesso a errori di sincronizzazione: entrambe le squadre sono tra le più colpite dal fuorigioco, con 33 per la Fiorentina e 32 per l’Inter.
“Da qualunque lato la si guardi, a Firenze stasera è bandita la noia” conclude La Gazzetta dello Sport.
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