Il tecnico ha dovuto chiudere la gara col Milan senza molti titolari e chi è entrato in campo non è stato all’altezza
Messa da parte la delusione per la sconfitta nel derby che ha regalato la Supercoppa al Milan, l’Inter vuole ripartire subito. Gli obiettivi sono tanti, ora testa al prossimo impegno in casa del Venezia.
“L’Inter non ha vinto la Supercoppa italiana e non ha ritoccato i suoi record. Ma non è per questo che è tornata da Riad con il mal di pancia. I numeri valgono quel che valgono. Per dire, Inzaghi, anche con il 7° trofeo, non sarebbe arrivato comunque all’altezza del Mago Herrera perché non si paragonano Coppe dei Campioni e Intercontinentali a Coppe Italia e Supercoppe italiane. Il mal di pancia viene dalla sconcertante prestazione in finale e dalle ombre che proietta in prospettiva. L’Inter ha goduto di un giorno di riposo in più, ma correva la metà del Milan. Inzaghi ha identificato nell’Atalanta l’avversario da battere e ha ammassato i titolari nella semifinale, con il risultato di averne alcuni stanchi in finale e altri infortunati (Calhanoglu). Tra turni infrasettimanali di campionato, recuperi e Champions, l’Inter, a differenza del Napoli senza passaporto e senza Coppa Italia, sarà condannata a partite ravvicinate e Simone, che ama il turnover come il dentista, sarà costretto a ricorrerne. Ma Riad ha confermato che la celebrata panchina dell’Inter non è così profonda come sembrava. Frattesi, ex miglior cambio della serie A, il nazionale che entrava e segnava, non fa gol da ottobre e medita le valigie. Asllani, vice Calha, non è mai cresciuto. Zielinski, per ora, è rimasto a Napoli. Taremi lunedì ha fatto bene, ma è il primo gol su azione e siamo a gennaio” analizza La Gazzetta dello Sport.