Perché le interpretazioni ad una regola, in questo come in altri casi, rischiano di snaturare la regola stessa. Anzi, l’hanno completamente stravolta. L’architrave nella valutazione del fuorigioco è la parola inglese (perché come insegnava un grandissimo arbitro del passato, meglio leggere il regolamento in inglese per capirne a pieno l’essenza, le traduzioni spesso portano fuori strada) «interfere», cioè interferire. È punibile la posizione di un giocatore che «interferisce» con gioco, avversario, pallone.
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Gol Arnautovic, che bufera su Rocchi! CorSport: “La regola dice chiaramente che…”

Torniamo alle spiegazioni fornite dall’AIA, meglio, da Rocchi (CAN) circa il fuorigioco di De Vrij: chiediamo, come può non essere interferente la posizione di un giocatore piazzato davanti al portiere tanto da costringere quest’ultimo a spostarsi (attenzione, non solo con la testa, ma anche con le gambe, cambiando appoggio, basta chiedere ad un portiere qualsiasi cosa cambia nella spinta e nel tentativo di parata avere un appoggio sbagliato) per cercare di vedere da dove parte il tiro.
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