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Piano tattico, quello di Inzaghi, che si è rivelato azzeccatissimo perché dietro l’Inter ha sofferto il giusto, mentre davanti, su una punizione nata da una di queste ripartenze, è arrivato il rigore fischiato al tramonto del primo tempo da Kovacs - che qualche minuto prima aveva ignorato un possibile penalty per gli inglesi (Sommer in uscita alta su Merino) - per un mani solare sempre di Merino in marcatura su Taremi. E Calhanoglu ha fatto il suo dovere spiazzando Raya e segnando il 19° rigore su 19 tirati in maglia nerazzurra: numeri da Billy the Kid.
Il secondo tempo
—A inizio ripresa Arteta è passato al 4-1-4-1 dal 4-2-3-1 iniziale trovando compattezza e ben altra pericolosità in zona gol, ma l’Inter, pur trovandosi in più di un’occasione sotto assedio, è riuscita a reggere l’urto anche grazie a un paio di miracolosi salvataggi di Dumfries (sul tentativo di autogol di Taremi in uno dei tanti calci d’angolo magistralmente battuti da Saka) e Bisseck, sul tiro a botta sicura di Havertz che, poco prima, aveva costretto Sommer alla più bella parata della serata. E lì Inzaghi, con sano realismo, ha capito che avrebbe portato a casa la partita alzando ulteriormente l’argine davanti a Sommer e non si è vergognato di togliere Taremi, inserire Dimarco e giocare per quasi venti minuti, recupero compreso, con un 5-4-1 puro, un inedito a latitudini nerazzurre. Un forte che ha retto fino al minuto 98, quando al fischio finale è arrivato il boato liberatorio di uno stadio intero", si legge.
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