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Getty Images
Trascinata da Lautaro, l'Inter torna alla vittoria dopo lo stop col Bologna: 3-1 all'Empoli e Napoli distante 3 punti con i nerazzurri che hanno una gara in meno. Per il capitano nerazzurro è il quarto gol nelle ultime 6 partite giocate tra serie A e Supercoppa. "Lautaro si è finalmente preso sulle spalle l’Inter. Il risveglio del capitano dal letargo non è stato brusco né inatteso. Ha riaperto gli occhi a Cagliari, si è stiracchiato segnando un gol bello quanto inutile a Riad contro il Milan, è tornato a ruggire andando in rete col Bologna. Ma è contro l’Empoli che si è davvero lanciato nella caccia, caricando su di sé il peso della partita e forse della stagione. L’Inter ha trovato una vittoria importante, perché ha impedito al Napoli di fuggire", sottolinea Repubblica.
"In un momento dove nulla è scontato, a dare sicurezza ai nerazzurri è stata una delle certezze di questa stagione: il primo quarto d’ora della ripresa. Nei quindici minuti iniziali dei secondi tempi, l’Inter ha segnato tredici reti senza subirne nessuna. La decisione di Inzaghi di insistere sui contestati Asllani e Taremi ha funzionato a metà. Bene il regista albanese, che contro la squadra in cui è cresciuto ha finalmente fatto quello che San Siro gli chiede da due stagioni e mezzo: ha impostato, coperto, recuperato palloni. Non bene invece il centravanti iraniano, che per 68 minuti, fino al cambio, ha fatto rimpiangere Thuram, incontenibile in panchina nell’incitare Dumfries e disperato quando prima Vasquez e poi il palo hanno ritardato l’appuntamento col gol di Lautaro".
"In una bella serata per gli interisti, il rimpianto è stato vedere andare in gol Esposito, che l’Empoli potrà riscattare per cinque milioni. Arrabbiatissimo invece D’Aversa. L’Empoli scivola a un solo punto dalla zona retrocessione, dopo un avvio di stagione in cui aveva battuto la Roma e costretto al pari la Juve. A sperare in lui era anche Antonio Conte, suo grande amico: l’ha conosciuto a Siena quando ancora giocava, e il tecnico del Napoli faceva da vice a Gigi De Canio. Non gli ha fatto il regalo che avrebbe voluto".
(Repubblica)
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