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"Il problema della serie di sconfitte subite dall’Inter però è sembrato strutturale per la Dea, quindi non facile da superare anche con una prestazione sopra le righe. La squadra di Inzaghi ha imparato a maneggiare l’Atalanta delle marcature a tutto campo, attirandola naturalmente a sé, puntando sui duelli e sulla tecnica necessaria per vincerli, attraverso triangolazioni e cambi di campo. Una volta infilata la chiave nella toppa, la porta è sembrata molto facile da aprire, perché colpire alle spalle i bergamaschi in velocità significa andare in buca con pochi tocchi. È vero che rispetto ad agosto l’Atalanta è cresciuta tantissimo, è la squadra che segna più gol coi panchinari (8) e ha una serie di variabili impazzite che possono vincere le tante sfide a braccio di ferro (manca solo Retegui così come gli interisti Acerbi e Pavard).
Ma l’Inter sta bene e come ha dimostrato il 6-0 alla Lazio ha voglia di queste sfide, per marcare il territorio in vista dell’abbuffata di scontri diretti che inizia a febbraio. In Arabia, con un paio di notti di ritardo, esportiamo fuochi d’artificio: sarà uno spettacolo che vale tanto e non solo per gli 8 milioni che vanno a chi alza la Supercoppa", aggiunge il quotidiano.
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