- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
news
La sconfitta del Napoli contro la Lazio, permette all'Atalanta di rimanere in testa alla classifica. All'indomani del quindicesimo turno di Serie A, Libero analizza squadre e tecnici ai vertici della classifica. "Nell’analisi di una Juventus in difficoltà, di un Milan ormai disperso per la lotta al titolo e di una Roma nei bassifondi della classifica bisogna considerare anche l’andazzo generale del campionato, profondamente diverso dai precedenti. Non c’è più una sola squadra che prende il largo e le altre che salvano la faccia applaudendo quella ingiocabile, ma c’è un gruppo che sembra poter andare a braccetto fino alla fine. E, in questo gruppo, ci sono diverse eccellenze non solo italiane ma europee".
"Per il gioco espresso, Inter e Atalanta sono sul podio delle migliori del continente. Poi c’è un Napoli nella condizione ideale per vincere lo scudetto, avendo Conte e cancellando anche la Coppa Italia. E ci sono Fiorentina e Lazio che fino allo scorso anno avevano ruoli marginali mentre ora macinano record. Si è alzata la richiesta per l’eccellenza perché sempre più squadre sono di livello assoluto. Questo campionato è il risultato finale di anni in cui la serie A è stata un laboratorio calcistico in cui è passata una convinzione: non si vince più con i soldi ma con il gioco. E, se non si vince, si mettono le basi per essere competitivi ogni anno".
"Il “calcio istantaneo” che veniva cercato dalle grandi d’Italia ha lasciato posto ai progetti, alle idee, alla pazienza. I calciatori con ingaggi fuori portata sono stati lasciati andare in favore di giovani con più gamba, più entusiasmo e più predisposizione a farsi guidare dagli allenatori di nuova generazione, più colti e aggiornati sulle tendenze contemporanee. Siamo arrivati a produrre ben due squadre, Inter e Atalanta, studiate e discusse in tutta Europa, sia per come giocano sia per come si gestiscono. Inzaghi (attraverso le rotazioni costanti) e Gasperini (attraverso la continuità degli interpreti chiave) hanno iniziato a raccontare una storia diversa, ovvero che si può essere competitivi su due o tre fronti senza lamentarsi dei troppi impegni o delle rose corte. E che, se si gioca bene a pallone, si può sognare in grande".
(Libero)
© RIPRODUZIONE RISERVATA