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Una salita lineare, perché la crescita dell’Inter si è materializzata grazie alla crescita del suo condottiero: anche chi lo accusava di essere un allenatore poco incline al cambiamento, ormai, ha capito che Inzaghi è un tecnico in continua evoluzione. Prendete il turnover, mai così profondo come in questa stagione: la gestione controllata delle forze sta diventando il fiore all’occhiello della sua quarta Inter, ed è anche grazie a questo che Simone potrà permettersi di non ruotare troppo tra lo sprint di fine anno e la Supercoppa. Le intuizioni tattiche, invece, sono il filo conduttore della sua esperienza, da Calhanoglu reinventato regista a Thuram trasformato in centravanti bomber e Bisseck centrale puro, come visto con l’Udinese. Il vero cambio di passo, però, Inzaghi lo ha compiuto nella testa: la sua Inter che non riusciva a trovare equilibrio tra un obiettivo e l’altro oggi è in prima fila su tutti i fronti. E il motivo si spiega in fretta: Inzaghi non sceglie più, vuole tutto. E tutta l’Inter insieme a lui", aggiunge il quotidiano.
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