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Inter, banche d’affari contattatano Oaktree: dallo stadio alla clausola Suning, le ultime

Alessandro De Felice Redattore 
Al momento nessun acquirente, ma ci sono stati contatti: varie questioni in ballo sul futuro della società

Secondo recenti indiscrezioni riportate dal “Sole 24 Ore,” alcune banche d’affari, tra cui Goldman Sachs – storicamente vicina alle vicende dell’Inter – avrebbero avviato dei contatti preliminari con il fondo Oaktree per esplorare possibili acquirenti interessati al club nerazzurro.

Tuttavia, questi approcci non sembrano aver portato, almeno per ora, a una trattativa concreta per la cessione. Questa situazione solleva un interrogativo importante: Oaktree, fondo d’investimento che detiene la maggioranza dell’Inter, ha davvero intenzione di mantenere il controllo del club o sta semplicemente valutando il momento più opportuno per venderlo?

In realtà, come accade con la maggior parte dei fondi, Oaktree adotta un approccio flessibile e tiene aperti diversi scenari, bilanciando tra le potenzialità di una vendita futura e l’attuale gestione della società. La strategia sembra puntare su una valorizzazione progressiva del club per massimizzare il ritorno economico in vista di un’eventuale cessione. Secondo alcuni analisti, infatti, il fondo americano potrebbe puntare a un orizzonte temporale di circa tre anni, durante il quale l’Inter dovrebbe rafforzare ulteriormente il suo valore economico e sportivo.

Un aspetto interessante emerge anche dagli accordi in essere tra Oaktree e il gruppo Suning, precedente proprietario dell’Inter e ancora coinvolto in parte nelle dinamiche del club. Tra questi accordi, ci sarebbe una clausola che permetterebbe a Suning di incassare una percentuale sul margine di una futura rivendita, purché avvenga entro 18 mesi dal passaggio di proprietà dello scorso maggio. Questo dettaglio potrebbe influenzare la tempistica e le decisioni di Oaktree in merito a un eventuale cambio di proprietà.


Il tema del nuovo stadio rimane comunque una priorità per il fondo americano. La costruzione di un impianto moderno, infatti, rappresenterebbe una leva strategica per aumentare il valore del club e attirare ulteriori investimenti. Il progetto del nuovo stadio si inserisce in un piano di espansione e modernizzazione del brand Inter, rendendo il club più appetibile agli occhi degli investitori e dei tifosi, oltre che più competitivo rispetto alle altre grandi squadre europee.

A conferma dell’interesse di Oaktree per le questioni societarie e strategiche dell’Inter, ieri si è registrata la presenza di due alti dirigenti del fondo, Katherine Ralph e Alejandro Cano, al tradizionale pranzo Uefa tra le dirigenze dei club avversari in Champions League. Una presenza significativa che sottolinea come Oaktree sia pienamente coinvolta nella gestione e nel futuro del club nerazzurro, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche istituzionale.

(Fonte: Corriere dello Sport)