Uno dei cambi operati da Inzaghi nel finale della gara del Maradona col Napoli ha fatto più discutere: l'uscita dal campo di Bastoni. Il difensore era stato il migliore dell'Inter fino a quel momento, tolto lui i nerazzurri sono andati ancora più in difficoltà e hanno preso gol nel finale.


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Inter, Bastoni sempre in campo ma mai fino alla fine. C’è un motivo per i cambi di Inzaghi
"Quel 95 che Alessandro Bastoni si porta stampato sulla maglia non è mai stato popolare come nelle ultime ore. Perché 95 sono pure i minuti per i quali — recupero compreso — i tifosi dell’Inter lo avrebbero voluto in campo al Maradona, e invece la speranza è rimasta un desiderio inesaudito. Per i dettagli chiedere a Simone Inzaghi, che al minuto 81 della sfida scudetto col Napoli ha richiamato in panchina il suo muro in carne e ossa. Sei minuti dopo, fatalmente, Billing è sbucato davanti a Martinez e ha disinnescato il tentativo di fuga dell’Inter. E allora vale la pena approfondire, perché non c’è titolarissimo più titolarissimo di Bastoni — 37 partite su 39 in stagione, nessuno come lui nella rosa interista — ma allo stesso tempo non c’è giocatore più sostituito di lui: siamo a 23 cambi da agosto a oggi, 18 dei quali solo in Serie A", scrive La Gazzetta dello Sport.
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Va sottolineato come le cose siano cambiate in peggio anche con Bastoni in campo (il 2-2 col Genoa al debutto, il 2-3 nel derby di Supercoppa, per fare qualche esempio). La verità, allora, come sempre sta in mezzo e soprattutto va contestualizzata: rinunciare a Bastoni in certe situazioni, come la ripresa in apnea dell’altro pomeriggio al Maradona, può tradursi in un rischio che l’Inter ha pagato. La faccia di Bastoni al momento del cambio era piuttosto eloquente, poco felice (eufemismo) e stupito dalla scelta di Inzaghi.
"Emergenza a parte, la gestione del Maradona è in linea con quella di tutta questa stagione, e ha segnato un cambio deciso rispetto al passato. Perché nelle prime tre annate alla guida dell’Inter, Inzaghi sostituiva meno Bastoni ma lo schierava anche meno spesso dall’inizio. Per restare al campionato, nel 2023-24 28 volte in tutto (14 sostituzioni), nel 2022-23 26 volte (10 sostituzioni), nel 2021-22 29 volte (16 sostituzioni). A essere cambiato, insomma, è il modo di dosare l’azzurro: meno turnover e più cambi a partita in corso. A proposito, se c’è un intoccabile già sicuro di un posto a Rotterdam, è quello col 95 sulle spalle", aggiunge il quotidiano.
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