Il giorno dopo la vittoria contro il Feyenoord nel ritorno degli ottavi di Champions, dalle colonne del Corriere dello Sport Alberto Polverosi analizza la prova dell'Inter. "Avanti tutta sul poker inzaghiano. Scudetto, Coppa Italia, Mondiale per Club e Champions League, dove ieri sera i campioni d’Italia sono sbarcati ai quarti di finale. C’è anche l’Inter, di nuovo l’Inter, fra le magnifiche otto d’Europa. Tutto è ancora possibile per una squadra forte fuori e forte dentro, una squadra sicura, sempre più consapevole della sua notevole qualità, della sua potenza fisica, atletica e tecnica. Come motivazioni, anche se non sembra, non è facile preparare una partita di coppa partendo da un 2-0, ma in questi errori è difficile trovarci l’Inter. Che ha fatto una partita seria dall’inizio alla fine".


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Cds – Inter bella fuori e forte dentro. Tutto è ancora possibile. In due in forma strepitosa
"Il pensiero dell’Atalanta era presente nella testa dei nerazzurri e del loro allenatore. Basta vedere le scelte iniziali: fuori Lautaro, Barella e Bastoni, anche perché gli ultimi due sono diffidati e il famoso metodo-Inzaghi sulle ammonizioni mira a evitare ogni rischio. Si è trattato però di un pensiero che non ha condizionato lo sviluppo della partita. Simone ha almeno due giocatori in una forma strepitosa, Dumfries e Thuram, che ha sempre un problema alla caviglia, anche se ieri proprio non sembrava. Ma stanno bene anche tutti gli altri, anche Calhanoglu, anche Mkhitaryan, e averli in queste condizioni a metà marzo dà sostanza alle ambizioni di questa squadra. Poi, tanto per rifinire la serata in tinta nerazzurra, Inzaghi ha fatto debuttare anche due ragazzini, Cocchi e Berenbruch: uno sguardo al futuro non fa mai male".
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"Inter-Bayern ai quarti è una sfida che accende già da ora, con un duello fra bomber straordinari come Lautaro Martinez e Kane. Ma soprattutto è un incrocio che riporta il popolo interista indietro nel tempo, esattamente al 2010. Quella sera, a Madrid, la squadra di José Mourinho alzò la Coppa davanti ai bavaresi, annientati dalla doppietta di Diego Milito, argentino come Lautaro. È un ricordo che può spingere ancora di più i campioni d’Italia verso la conquista dell’Europa, quindici anni dopo. In quel 2010, l’Inter di Mourinho realizzò l’impresa del triplete. L’Inter di Inzaghi potrebbe fare ancora meglio".
(Corriere dello Sport)
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