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COMO, ITALY - NOVEMBER 11: General view inside the FC Internazionale training session at the club's training ground Suning Training Center at Appiano Gentile on November 11, 2021 in Como, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Bella iniziativa dell'Inter che, nella giornata di ieri, ha organizzato un appuntamento per informare i giocatori su cosa fare nel caso in cui dovesse replicarsi un episodio analogo a quello di Bove in Fiorentina-Inter.
"Come ci si comporta in campo in caso di emergenze quali quella occorsa a Edoardo Bove l’1 dicembre? L’Inter ha cercato di spiegarlo ai propri giocatori e allo staff attraverso un primo incontro di formazione, che si è tenuto ieri ad Appiano. Un appuntamento che è stato pensato e organizzato dal presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta e dal direttore sanitario del club, il dottor Piero Volpi. Insieme a Volpi sono intervenuti ad Appiano i responsabili della rianimazione dello stadio di San Siro, il professor Alessandro Geddo e il dottor Maurizio Manfredini. Il professor Geddo, tra l’altro, è stato protagonista in settimana di un altro intervento allo stadio, in questo caso sugli spalti, quando è intervenuto per soccorrere lo spettatore che ha avuto un malore poco prima della fine del primo tempo. Episodio, questo, che è capitato solo pochi giorni dopo il grande spavento a Firenze, dove gli interisti sono stati coinvolti e colpiti da quanto successo a Bove", si legge su Tuttosport.
"Così, davanti a giocatori e staff al completo, i relatori hanno spiegato come in caso di alto livello di professionismo (cioè la Serie A) ci siano persone deputate a intervenire, sia sul campo come con Bove, che sulle tribune come giovedì: i giocatori devono capire cosa devono fare e soprattutto cosa non fare per evitare di ostacolare i soccorritori. Gli stadi italiani, del resto, in questo momento sono attrezzati per far fronte a queste emergenze, e ai presenti è stato spiegato come intervengono i professionisti e come si devono comportare loro in campo. Un incontro che è stato molto apprezzato, soprattutto dai giocatori stranieri che erano curiosi di capire quale fosse il protocollo da seguire in Italia. Soprattutto, da parte dell’Inter è stato dato un segnale, per sensibilizzare l’attenzione su queste tematiche. Difficile pensare in questo momento di organizzare dei corsi sul piano di primo soccorso, dal momento che per questi, di solito, servono almeno 4-5 ore di lezioni - e in questo momento della stagione così intasato non c’è molto spazio nel calendario per provarci. Non è escluso, però, che in futuro non si possa pensare anche a una soluzione di questo tipo", chiosa il quotidiano.
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