L'Inter va avanti coi gol dei suoi attaccanti. E in questo momento della stagione non c'è più solo Lautaro e Thuram. A dare un contributo importante ci sta pensando anche Arnautovic. L'austriaco, in gol anche ieri, si sta facendo trovare pronto ogni volta che è chiamato in causa. E non è cosa da poco.


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Inter, canta il re e la sua controfigura. Lautaro decollato e Inzaghi trova il terzo bomber
"L’Inter è pronta, il suo attacco pure. Pronti a vincere. Se canta il re e suona pure la sua controfigura, c’è tutto per ridere. C’è tutto che sa di Bayern e di Triplete, mica solo di scudetto. A un certo punto Yerri Mina, difensore del Cagliari, non sapeva più come fermarli, i due attaccanti di Inzaghi, e ci ha provato con le cattive, anche sussurrando qualcosa all’orecchio di Marko con la mano davanti alla bocca. Più forti, gli interisti. Dentro la partita sempre. C’è un’immagine che racconta tanto. Secondo tempo avanzato, partita indirizzata, Frattesi è un bel po’ affaticato e nonostante tutto prova l’ennesimo scatto, Lautaro si muove dalla panchina e urla al centrocampista: «Muoviti il meno possibile, gestisciti!». Ecco: per dirla al contrario di De Gregori, è da questi particolari che si giudica un giocatore. Anzi, un capitano", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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LAUTARO
—"E poi ci sono i numeri, certo. Quelli totali vanno raccontati: 72 gol in campionato dopo 32 partite, solo altre due volte era riuscita l’impresa, entrambe con Inzaghi in panchina (2021-22 e la scorsa stagione). Mica è un caso, vuol dire che la macchina è settata in questa maniera. Ed è una maniera che funziona. Lautaro ieri ha fatto 20. Venti gol stagionali, dopo aver attraversato – è storia dell’inverno scorso – quello che lui stesso ha definito il peggior momento della sua carriera. Dalle difficoltà si risorge. Si rinasce. Quando il gioco si fa decisivo, ancor più che duro, il capitano bussa, apre la porta e si piazza lì a dominare la scena. Dopo l’esterno di Monaco, un altro tocco dolce e un’altra gioia. E la sensazione – vale per lui come per l’Inter tutta – che questo ritorno col Bayern arrivi al momento giusto. È come se il Toro aggiungesse forza ogni partita che gioca. Profondamente pieno e convinto delle sue potenzialità: non è spocchia, è consapevolezza. È una filosofia di vita, beato chi ci riesce".
ARNAUTOVIC
—"Scatenati come Arnautovic, che ha aspettato quasi di compiere 36 anni (lo farà sabato prossimo) per mettere insieme in una stessa partita di Serie A un gol e un assist. Meglio: non un assist, un’invenzione. Dice Inzaghi che «Arna vede calcio, la palla per Lautaro era fantastica». Ne sa pure, di calcio. E di Triplete, lui che era in rosa nel 2010 con José Mourinho. E ora può diventare – come Messi e pochi altri – uno dei giocatori a fare due volte tris con lo stesso club. Mancano 12 partite, in teoria. E lui vuole viverle tutte. È al quarto gol nelle ultime quattro presenze a San Siro, quinto delle ultime sei. L’accelerata non cambierà il finale della storia – il suo contratto non sarà rinnovato – ma per inseguire il sogno è utilissima. Di più: è decisiva", aggiunge il quotidiano.
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