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Getty Images
Spesso, l'Inter ha scardinato le difese avversarie partendo dalla catena di sinistra, che riesce sempre a generare movimenti studiati ma allo stesso tempo imprevedibili per gli avversari. Da Bastoni a Dimarco, da Mkhitaryan per arrivare a Barella, Thuram e Lautaro. La squadra di Inzaghi viaggia ormai a memoria, e ovviamente l'allenatore nerazzurro non vorrebbe altro che la storia si ripetesse anche questa sera contro il Napoli. Scrive la Gazzetta dello Sport:
"Un’Inter organizzata come si deve, poi, non potrà prescindere dai due motori a tutto campo: Dimarco e Barella battono strade diverse ma sanno sintonizzarsi tra loro anche a svariati metri di distanza. Quando Federico spinge sulla fascia, Nicolò sterza verso il centro e il gioco è fatto: è così che i difensori avversari perdono i riferimenti in area, ed è così che l’Inter guadagna un’ala e un attaccante aggiunto tra gli spazi".
"Anche in questo caso, la collaborazione tra compagni è la condizione essenziale perché la mossa riesca fino in fondo: i movimenti di Bastoni e Micki creano superiorità numerica a sinistra, quelli di Thuram spalancano autostrade per le incursioni di Barella. E magari, per il sorpasso sul Napoli, anche se Inzaghi la vede diversamente: «Parlare di classifica è presto, mancano tante gare ma sappiamo che questo match è importante per il nostro cammino ed è la nostra ultima gara prima della sosta». Una mezza verità o una bugia obbligata, fate voi: in fondo è tattica anche questa, no?".
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