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Alla fine Inzaghi ha recuperato rapidamente Barella, che si era fermato a Roma con la Lazio, schierando da centrocampo in su l’Inter tipo; mentre in difesa ha dovuto spostare al centro Bastoni per mancanza di soluzioni alternative. Proprio lo slittamento in mezzo dell'azzurro, ha depotenziato la costruzione dell'Inter che per gran parte del primo tempo ha girato solamente sulla destra, dove Dumfries ha provato alcuni sfondamenti (sbagliando però 33’ una nitida occasione). Dimarco, non in totale sintonia con Carlos Augusto - schierato da centrale di sinistra - si è visto pochissimo. Se l’Inter ha inciso poco, però, è stato anche merito di un Como messo in campo con un inedito 5-4-1 e con pressing forsennato. Bravo in questo Fadera, che dietro ha concesso qualche accelerazione a Dumfries, ma ha risposto colpo su colpo creando apprensione su quella corsia.
Nella ripresa però l’Inter è entrata in campo con un’altra verve, decisa a cambiare ritmo e infatti in tre minuti ha sbloccato il match, prendendo un angolo dopo un’azione di forza e trovando l’1-0 con Carlos Augusto (cross di Calhanoglu), colpevolmente lasciato solo. Il brasiliano al 16’ ha poi evitato l’1-1, anticipando Goldaniga su un cross di Belotti e Sommer ha detto no a Paz sull’angolo successivo con un gran riflesso. Da lì l’Inter è tornata ad attaccare, seppur senza la foga dei primi minuti del secondo tempo e nel finale ha chiuso la partita con Thuram che in campo aperto ha saltato Barba e scaricato un destro potente sul primo palo, piegando le mani a Reina. Nota a margine: al 28’ c’è stato un altro malore in tribuna (primo anello verde), ma il problema - segnalato alla panchina dell’Inter dai tifosi - si è risolto in pochi secondi", si legge.
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