"Ma davvero il 27 aprile — dopo quello del 2022 a Bologna — può diventare il giorno degli scudetti perduti dell’Inter? Ma davvero la squadra che ha domato il Bayern appena dodici giorni fa, si è ritrovata all’improvviso completamente svuotata nelle gambe e nella testa e rischia di passare dal possibile Triplete a un pugno di mosche?". È la domanda che si pone il Corriere della Sera nell'analisi che segue la sconfitta con la Roma per uno a zero e la vittoria del Napoli contro il Torino che ha decretato il sorpasso in classifica.


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CorSera – Inter, condizione precaria ma deludono seconde linee. Senza Thuram…

"Rispetto alla partita grigia di sette giorni prima, nella quale il pareggio non sarebbe stato certo immeritato, questa Inter in particolare nel primo tempo, per stessa ammissione di Inzaghi, è «disunita», soprattutto nel modo in cui porta pressione all’avversario. Segno di una condizione fisica precaria, che però non può essere tutta dovuta alla quantità di partite disputate, perché anche chi gioca meno è tutt’altro che brillante", si legge ancora nello stesso articolo.
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E ci si riferisce in particolare a "Frattesi fa rimpiangere Mkhitaryan sotto ogni aspetto"; "Dimarco che viaggia a scartamento ridotto, maltrattato da Soulé, e Darmian è fiaccato dalle troppe partite ravvicinate: per cui la spinta sulle fasce è nulla". "Se a questo si aggiunge che l’assenza di Thuram e di valide alternative offensive costringe Lautaro a giocare sempre (e a farlo sempre peggio), è chiaro che per l’Inter, creare pericoli seri a Svilar sia complicato. Senza contare che dopo un quarto d’ora Pavard esce per una distorsione alla caviglia".
E adesso arriva la sfida col Barcellona: "La squadra che sognava di andare al Montjuic per mettere le basi di un’altra impresa, adesso non può andarci con il timore dell’imbarcata. Lo deve a sé stessa. E a una curva che ancora una volta ha dato il suo appoggio incondizionato (un fatto che non trova d’accordo tutto il tifo). Succedeva anche due anni fa, quando l’Inter era in crisi in campionato poi rinasceva in Champions. Certo, quella squadra non si giocava lo scudetto e le avversarie erano Porto e Benfica. La situazione ora è diversa. La Coppa resta un sogno, ma il campionato non può finire in un incubo".
(Fonte: Corriere della Sera)
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