I corner sono un vero e proprio fattore per l'Inter. Focus sui numeri nerazzurri da calcio d'angolo oggi sul Corriere dello Sport, dopo quanto accaduto in Coppa Italia con la Lazio e col Genoa nell'ultima giornata di campionato.


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Il gol è subito… dietro l’angolo: corner un fattore per l’Inter, che numeri!
Un fattore per l'Inter
—"Un’arma in più per far male, con la consapevolezza che ogni calcio d’angolo guadagnato può trasformarsi in un gol. L’Inter continua a confermarsi micidiale dalla bandierina, come successo per due volte a soli quattro giorni di distanza tra la partita di campionato contro il Genoa e quella di Coppa Italia contro la Lazio. Nella prima il Grifone è andato al tappeto per l’incornata di Lautaro sul corner battuto da Calhanoglu, nella seconda i biancocelesti sono andati sotto per la sassata di Arnautovic maturata sulla respinta della difesa avversaria dopo il pallone scodellato da Dimarco. Per i nerazzurri non si tratta di una novità, anzi è ormai diventata una piacevole abitudine visto che tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana si contano già 12 reti maturate da calcio d’angolo o sugli sviluppi dello stesso. In più, ad agevolare questo epilogo felice è senz'altro il fatto di avere due specialisti assoluti come Dimarco e Calhanoglu nel calciare corner e punizioni.
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Corner sblocca-gare
—Se in campionato il contatore è a 9, in Supercoppa la semifinale contro l’Atalanta era stata sbloccata da Dumfries alla stessa maniera mentre in Coppa Italia sia gli ottavi sia i quarti sono stati messi in discesa da calcio d’angolo, visto che oltre al timbro di Arnautovic contro la Lazio c’è anche quello olimpico di Asllani a dicembre contro l’Udinese. Un vero e proprio marchio di fabbrica, utile a sbloccare le partite quando l’attacco fatica a carburare e a maggior ragione in una stagione in cui le punte interiste hanno viaggiato, a tratti, a corrente alternata. Una modalità alternativa (altrettanto efficace) per tramutare reti la mole di gioco prodotta, che porta l’Inter a stazionare nella metà campo avversaria per trovare la chiave di volta. Spesso, infatti, la difficoltà più grande può essere quella di riuscire a sbloccare le partite, ma l’Inter alla bandierina ha trovato più volte la soluzione ideale fin da inizio stagione per conseguire questo obiettivo. Non solo nelle tre partite di Coppa Italia e Supercoppa già citate, ma anche in campionato contro Como, Fiorentina e Genoa, oltre a sfruttare i corner per mettere il risultato in cassaforte nelle altre occasioni.
Zona bollente
—Andando nel dettaglio, sono diversi i giocatori che hanno lasciato il segno su corner o sugli sviluppi dello stesso a dimostrazione che, ancora prima dei singoli, sono gli schemi e gli allenamenti specifici ad Appiano a fare la differenza al momento opportuno. L’unico in grado di ripetersi per tre volte è stato il colosso Dumfries, anche per via dei suoi 188 centimetri d’altezza, poi per due volte Thuram e Lautaro e infine una volta a testa De Vrij, Carlos Augusto, Asllani e Arnautovic, oltre all’autogol di Pongracic al ritorno contro la Fiorentina. L’ampia casistica dalla bandierina è anche un avviso importante al Napoli in vista dello scontro diretto di sabato, con l’Inter a quota 9 centri in Serie A su 162 corner battuti (solo la Lazio ne calcia così tanti) e i partenopei fermi a 5 su 146 tiri dalla bandierina. In un match così importante potrebbero essere i dettagli e Inzaghi quando si tratta di corner parte con un piede avanti", si legge.
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