"Non allenanti? Questa storia del calcio italiano non allenante ha un po’ scocciato. L’intuizione di Capello era geniale, impossibile sintetizzare meglio la diseguaglianza di ritmo tra le italiane e inglesi, tedesche, spagnole. Oggi questa forbice non si vede. Inspiegabilmente, la Premier non esprime in Europa il potenziale assurdo, forse perché non si rende conto che in Champions le strategie sono più evolute. La Germania è Bayern e Borussia, la Francia è solo il decadente Psg. Non saremo “allenati”, ma siamo camaleonti che si adattano".
news
Gds – Dall’Inter alla Dea, ora in Europa contiamo: i motivi. E ha scocciato la storia…
"Se ci sfidiamo tra noi, tendiamo alla gestione. Quando gli altri alzano il ritmo ci adeguiamo. Sembra che la Serie A sia guarita dalla sindrome di coppa. Perché questa rinascita? Intanto, la fase di transizione attuale. City giù, forse perché ha raggiunto il limite di organizzazione oltre il quale il calcio si ribella. Barça bello e giovane, ma inesperto e con le casse vuote. Nel Real, segnali di fondamenta nobili che tremano. Bayern meno imbattibile. Psg da un torneo per niente allenante. Chelsea allo sbando (prima di Maresca), United idem nel dopo Ferguson, Arsenal e Tottenham mai vincenti... Situazione fluida, senza più dominatori, che si rispecchia nella mancanza di nuovi CR7 o Messi. Chi è l’erede? Mbappé, Vinicius, Bellingham, Rodri, Haaland: nessuno è veramente asceso alla destra dei padri. Il potere non è al popolo, ma è più democratico".
© RIPRODUZIONE RISERVATA