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Inter, appelli finiti per Taremi e Asllani. Inzaghi si arrende: destino segnato in estate

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L'attaccante ha deluso per tutta la stagione, non è mai stato quello visto al Porto. Il regista dopo tre stagioni non ha convinto
Andrea Della Sala Redattore 

L'Inter ha completamente sbagliato partita. Ha concesso troppo al Milan anche nel primo tempo e ha subito i rossoneri nel secondo tempo dove hanno dilagato. Inzaghi ha fatto turnover, giustamente, ma le scelte non hanno pagato: in particolare in due sono nel mirino.

"Se una chance l’avevano ancora, di cambiare il finale della storia, Taremi e Asllani l’hanno definitivamente bruciata ieri sera. È un’Inter che ha sbagliato tanto, quasi tutto, lungo i 90 minuti più brutti della sua stagione. Ma la faccia della disfatta è soprattutto quella di chi è dietro ai titolari praticamente mai è riuscito a incidere in questa stagione. C’era un sogno di inseguire, il Triplete, svanito un anno e un giorno esatto dopo la notte del trionfo, quello della seconda stella. Per inseguirlo, non si poteva che scegliere la via delle rotazioni scientifiche. Se però chi è dietro ai titolari fallisce costantemente, diventa quasi impossibile anche solo sognare", scrive La Gazzetta dello Sport.


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TAREMI

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"La delusione è soprattutto legata a Taremi. Che era arrivato in estate con aspettative grandi. L’Inter credeva di aver messo vicino alla ThuLa – sì, vicino, non dietro – un giocatore di grande esperienza e capace per caratteristiche di integrarsi bene sia con Lautaro sia con Taremi. E sì, certamente l’iraniano ha l’alibi di problemi fisici che mai lo hanno abbandonato. La pubalgia gli ha rovinato questo 2025. Ma non può spiegare tutto. Solo tre gol e siamo ormai a fine aprile di cui due su rigore. Di fatto, un apporto nullo o quasi alla causa di Inzaghi, se è vero che nelle gerarchie è finito dietro Arnautovic e a lungo anche dietro Correa. Inzaghi può solo augurarsi che da qui alla fine, per un inspiegabile motivo, Taremi cambi volto. Ma in realtà il suo destino è segnato: in estate sarà addio, a patto di trovare estimatori in giro per l’Europa (e non solo) che prendano in carico un ingaggio da 3 milioni netti a stagione (e fino al 2027). Taremi è l’ultimo esempio di un certo tipo di operazione che l’Inter non farà più sul mercato: 33 anni a luglio, calciatore che non c’è nel presente ma su cui non si può fare neppure affidamento in ottica futura!

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ASLLANI

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"Teoricamente l’aggettivo “futuribile” starebbe bene addosso ad Asllani. Ma siamo ormai alla fine della sua terza stagione con l’Inter. Ce n’è abbastanza perché i dirigenti e l’allenatore si siano fatti un’idea chiara del suo potenziale e della sua reale capacità di metterlo in campo. Anche con lui sarà separazione a fine stagione, l’Inter lì in mezzo farà altre scelte vicino a Calhanoglu. Quando era arrivato – era l’estate 2022 – l’Inter pensava di aver agganciato un potenziale crac, tanto da decidere di investire 14 milioni di euro per il centrocampista. Ma Asllani è rimasto praticamente fermo: promessa di campione, ma solo promessa. Poco, troppo poco è cresciuto nel corso di queste tre stagioni: la differenza tra titolare e seconda linea, nel suo caso, è abissale. E i limiti sembrano sempre gli stessi: cambiano gli avversari e passano le settimane, ma la lentezza di pensiero nella circolazione di palla è evidente. Inzaghi nel primo tempo si è letteralmente sgolato per indicargli il tipo di scelta da fare, poi a inizio ripresa si è arreso anche lui e l’ha sostituito. Altra occasione persa. Chissà quante altre ce ne saranno ancora", chiude il quotidiano.

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