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Inter, dilemma per Inzaghi: i numeri non mentono, momento ideale per un segnale forte

Inter, dilemma per Inzaghi: i numeri non mentono, momento ideale per un segnale forte - immagine 1
I nerazzurri cercano risposte a Roma per dare una svolta alla stagione, all'inizio del primo ciclo di 7 partite in 3 settimane
Alessandro De Felice Redattore 

L’avvio del primo ciclo di sette partite in tre settimane rappresenta un banco di prova cruciale per chi è impegnato su più fronti, come Inter e Roma. Entrambe le squadre stanno affrontando un “rullaggio” meno fluido del previsto, come sottolinea il Corriere della Sera, dovendo risolvere alcune problematiche prima di poter decollare davvero.

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L’Inter di Simone Inzaghi ha dato segnali incoraggianti con due vittorie consecutive in campionato prima della sosta, a cui si è aggiunta una terza in Champions League. Tuttavia, le ultime uscite in Serie A hanno evidenziato fragilità difensive, con i nerazzurri che hanno subito due gol a partita nelle ultime tre gare contro Milan, Udinese e Torino.


I numeri non mentono: i due punti di media a partita ottenuti finora dall’Inter non sono sufficienti per puntare al titolo, e i 9 gol subiti in 7 partite rappresentano un campanello d’allarme. Tuttavia, lo scorso febbraio proprio a Roma, l’Inter subì due reti nel primo tempo per poi rimontare con un 4-2 che segnò una delle serate più importanti nella corsa verso la seconda stella.

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Ora, per Inzaghi, il dilemma è capire se la squadra è sulla strada giusta o se la Champions League sta drenando troppe energie mentali rispetto alla passata stagione, quando lo scudetto era l’obiettivo principale. L’Inter sarà impegnata mercoledì a Berna contro lo Young Boys, fanalino di coda del campionato svizzero, e poi affronterà la Juventus tra una settimana in quella che sarà una sfida verità a San Siro. Questo è il momento ideale per dare un segnale forte, sia a sé stessi che agli avversari.

Per i nerazzurri il ritorno in campo di Nicolò Barella dal primo minuto rappresenta un fattore determinante. Con l'inizio di un ciclo che culminerà con la doppia sfida contro Arsenal e Napoli, Barella è cruciale per la gestione del centrocampo, mentre la crescita di Davide Frattesi sta diventando sempre più importante, specialmente visto che sia Zielinski (elongazione) che Asllani (infortunio al ginocchio) sono fuori gioco per le prossime due-tre partite. Non a caso, Inzaghi ha convocato il 19enne Berenbruch dalla Primavera per allungare le rotazioni.

Ai microfoni dei canali ufficiali del club, Inzaghi ha sottolineato che la pausa internazionale non deve influire sul percorso della squadra: “Sappiamo che dobbiamo continuare il nostro cammino e riprendere contro un avversario difficile. Juric ha affrontato l’Inter tante volte negli ultimi anni e sta portando la sua filosofia alla Roma. Ci aspetta una partita importante in entrambe le fasi, servirà una grande Inter”.

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Per la Roma, però, l’Inter è una vera bestia nera. I nerazzurri hanno vinto le ultime tre partite giocate all’Olimpico e storicamente sono la squadra che ha segnato più gol ai giallorossi (ben 298). Inoltre, Juric ha vinto solo una volta contro Inzaghi in 15 precedenti, una statistica che non lascia presagire nulla di buono per il tecnico croato. Nonostante questo, Juric non si tira indietro e, riconoscendo i punti di forza dell’Inter, ha dichiarato: “L’Inter non ha punti deboli, dovremo essere perfetti. Con il nostro stile di gioco, se non siamo al 100%, rischiamo di fare una brutta figura come è successo all’Atalanta”.

Infatti, il riferimento di Juric è chiaro: quel 4-0 subito dalla sua ex squadra contro l’Inter ad agosto. L’Inter, maestra nel manipolare le marcature a uomo, sa come mettere in difficoltà squadre che adottano uno stile di gioco simile a quello di Gasperini. Tuttavia, Juric può contare su una Roma che, pur creando più occasioni rispetto ai nerazzurri (118 tiri contro 116), ha segnato solo la metà dei gol. Con Dybala nuovamente titolare, la Roma cercherà di risolvere i suoi problemi offensivi e trovare continuità.

“Chi risolve per primo i problemi, decolla” conclude il Corriere della Sera.

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