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Inter, valore quintuplicato per Dumfries e Dimarco. Inzaghi non li molla, ma valgono 100 mln

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I due esterni sono tra i giocatori fondamentali e decisivi dell'Inter di Inzaghi. Valore iniziale di 20 milioni
Andrea Della Sala Redattore 

Tra i giocatori fondamentali per i meccanismi di gioco dell'Inter di Inzaghi ci sono sicuramente Dumfries e Dimarco. Crescita esponenziali per i due esterni che nono diventati tra i migliori interpreti nel loro ruolo e decisivi nella manovra offensiva nerazzurra. E l'Inter se li tiene stretti.

"Oggi sono Dimarco e Dumfries, nel 2021 erano Federico e Denzel, uno tornato dal prestito al Verona con l’Inter persino in dubbio se trattenerlo o no, l’altro arrivato col peso sulle spalle del confronto con Hakimi, dolorosamente ceduto post scudetto al Psg. Federico, costo storico a bilancio 5,2 milioni (tanto fu pagata la recompra al Sion nel 2018). Denzel, costo storico a bilancio 15,1 milioni, i soldi versati al Psv bonus compresi. Il totale fa 20 milioni abbondanti. Oggi, se a un club (ricco) in giro per l’Europa venisse mai in mente di replicare quel che la D2 sta facendo nell’Inter, servirebbero (forse) 100 milioni di euro per convincere l’Inter a imbarcarli sull’aereo, cinque volte tanto appunto", analizza La Gazzetta dello Sport.


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Sono attaccanti, più che esterni: non è un caso, guardando le partite dell’Inter, scoprire che loro posizioni medie sono quasi sempre più alte di quelle di Thuram e Lautaro, i due centravanti per carta d’identità. Dimarco e Dumfries spesso tagliano il campo verso l’interno (il mancino di più) e disegnano combinazioni memorizzate con i difensori alle loro spalle, nello specifico Bastoni a sinistra e Bisseck o Pavard a destra.

La D2 ha caratteristiche fuori dal comune: Dimarco tira, cross e crea chiare occasioni da gol come i migliori interpreti del ruolo in Europa non fanno, leggi Grimaldo, Davies e Theo Hernandez. Dumfries segna di più e tira mediamente di più pur entrando molto meno in area di gente come Hakimi, Frimpong e Alexander Arnold, il meglio che c’è in giro sulla destra. Ed è merito anche della sua stazza: vola via come un Frimpong ma ha una fisicità che - ne sa qualcosa la Lazio - è devastante anche sui calci piazzati. Il gol da «quinto a quinto», come lo 0-2 dell’Olimpico di lunedì scorso, è una specialità di casa Inzaghi. Ed è il frutto dell’evoluzione in campo di un modulo che parte 3-5-2 e finisce, a leggerlo quando l’Inter è proiettata in avanti con il pallone tra i piedi, con un incredibile 2-4-4.

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"Contano le caratteristiche dei singoli, s’è detto. Conta la capacità di Inzaghi di esaltarne le caratteristiche dentro un contesto di gioco. E conta pure il momento diversamente esaltante dei due. Dimarco è la continuità, è la ricerca riuscita della bellezza. Dumfries gode adesso di una serenità ritrovata e il motivo è presto chiarito: il rinnovo di contratto lo ha liberato mentalmente. La differenza si nota soprattutto nella continuità: l’olandese ha sempre avuto picchi di rendimento, ma ora anche durante la stessa partita non abbassa più l’asticella", chiude Gazzetta.

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