Il discorso fatto da Simone Inzaghi alla sua Inter dopo l'ultima sosta per le nazionali. Si avvicina la ripresa, per il nerazzurri arriva un periodo di fuoco, con gare da dentro-fuori ogni tre giorni praticamente. Così La Gazzetta dello Sport ha parlato di quanto accaduto ieri ad Appiano:


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GdS – Inter, tutta la carica di Inzaghi: “Ecco il discorso fatto ieri ad Appiano alla squadra”
Inzaghi ritrova tutti i nazionali
—"Rieccoli lì, o forse non sono mai davvero andati via. Perché mai come stavolta, mai come durante questa sosta, tutto parlava di Inter: Calha che dava appuntamento ai tifosi per l’Udinese mentre saliva su un aereo diretto a Istanbul, Appiano che apriva i cancelli a Barella, Bastoni e Frattesi vestiti di azzurro, Julian Alvarez ed Enzo Fernandez che dall’altra parte del mondo esultavano col segno del Toro mentre lui, Lautaro, allestiva un ThuLa park fuori programma nella palestra della Pinetina insieme al gemello Marcus. Averli di nuovo tutti lì, però, in cerchio al centro del campo, per Simone Inzaghi è tutta un’altra cosa: è, prima di tutto, la sensazione bella ed elettrizzante di un’Inter di nuovo compatta e focalizzata sugli obiettivi. Che da domenica pomeriggio sfileranno uno dietro l’altro: Udinese, Milan in Coppa Italia, poi Parma, Bayern in Champions e così via fino alla fine di aprile. Tutto d’un soffio, come una filastrocca che i tifosi hanno già imparato a memoria, e giustamente: sono le tappe dalle quali passerà il sogno Triplete.
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Doppio esercizio ad Appiano
—Ad Appiano l’esercizio invece è doppio: si ragiona una partita alla volta, troppo pericoloso avventurarsi tra calcoli e tabelle, ma allo stesso tempo non si perde la visione di insieme. Perché saranno tre mesi chiave, durissimi, ma è da agosto l’Inter aspetta di vivere giorni così: lo ha detto Inzaghi qualche giorno fa sul palco di Coverciano, mentre una platea di colleghi lo applaudiva per una Panchina d’oro che più meritata di così non si può. Ha detto anche, Simone, che lui e la sua Inter sono esattamente dove volevano essere: «Volevamo essere qui a fine marzo, per poterci giocare tutto. Sarà durissima ma non ci fermiamo».
Il discorso di Inzaghi
—E allora, logico che tecnico e giocatori abbiano riattaccato la spina ripartendo proprio da questi concetti. Di questo si è parlato ieri pomeriggio, prima di rimettersi all’opera in vista della sfida di domenica all’Udinese: Simone ha preso la parola e ha battuto su un paio di concetti. Primo: lo spirito, la compattezza e la fame di nuovi successi dovranno continuare a essere il motore di questa Inter che corre per tutto. La voglia di arrivare in fondo dovrà stravincere sulla stanchezza che pure si fa sentire: nulla che Simone e il suo staff non avesse messo in preventivo in estate, affacciandosi su una stagione maxi come questa (siamo già a 43 partite giocate, 6 in meno di tutte quelle dell’annata passata). Secondo: unita, l’Inter è arrivata fin qui e unita potrà spingersi oltre, perché è adesso che viene il bello.
Fino al Moniale per Club
—Ecco, di bello e possibile, di questi tempi, non c’è solo il piano pigliatutto di Lautaro e compagni, che scollina Italia ed Europa e arriva fino al Mondiale per club di giugno-luglio (a proposito, ieri Inter e River Plate, prossime avversarie nel gruppo E, hanno lanciato sui social il conto alla rovescia per il faccia a faccia del 26 giugno: “90 giorni alla grande sfida”). Di bello e possibile, c’è soprattutto l’Inter potente e scintillante che ha messo al tappeto l’Atalanta a domicilio prima della sosta delle nazionali: Inzaghi ce l’aveva ancora negli occhi quando l’ha rivista finalmente tutta insieme ieri ad Appiano. E avrà sorriso, c’è da scommetterci: l’Inter è tornata, ammesso che in questa sosta sia mai andata via", si legge.
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