L'Inter è tornata prima. Il Como ha battuto il Napoli e, dopo tanto tempo, i nerazzurri sono tornati in vetta al campionato. La squadra di Inzaghi non fa calcoli e vuole andare avanti in Champions il più possibile e mantenersi al primo posto in Serie A.


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Inter, Inzaghi ha già vinto una scommessa e ad Appiano c’è la sensazione di…
"All’improvviso questo febbraio sembra maggio. Come un parto: nove mesi dopo l’Inter ha riscoperto il gusto dolcissimo del primo posto solitario in classifica, roba che sa tanto di seconda stella perché in questo campionato non s’era mai verificata. E poi adesso. Nel momento più difficile dal punto di vista fisico, in quello più complicato anche sul piano dei risultati. Ma era domenica, che domenica bestiale. La domenica che Simone Inzaghi aveva deciso di lasciare libera ai suoi giocatori: staccare la spina, anche perché poi fino al 16 marzo non sarà più possibile. E certo che staccare la spina e poi leggere dalle notifiche del cellulare che il primo posto è diventato realtà, è stato il massimo. È stata, nei fatti, la domenica in cui mettersi sul divano ad accarezzare un sogno: campionato più Champions, guarda bene che si può. Anzi, facciamo così che è meglio: l’Inter è stata talmente brava da arrivare a inizio marzo nelle migliori condizioni possibili, con il primo posto in Italia in tasca, un ottavo di finale di Champions (i tifosi facciano pure gli scongiuri) abbordabile e un tabellone europeo non impossibile fino alla finale", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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"Dice Marotta che tra campionato e Champions non è giusto scegliere e chissà che non abbia anticipato il futuro. In quattro giorni, tra il Maradona e il De Kuip, tra il Napoli e l’andata col Feyenoord, l’Inter si gioca tanto di questo sogno. Magari anche a costo di fare qualche ragionamento di formazione sulla Coppa Italia di domani. Ma l’Inter è esattamente nel punto sperato a inizio stagione. La programmazione di Inzaghi ha fatto centro. L’Inter ha scommesso su una quota scudetto più bassa, in questo torneo. Ovvero sul fatto che nessuno, neppure l’Inter stessa, avrebbe replicato l’andatura a mille all’ora tenuta dai nerazzurri un anno fa ma pure dallo stesso Napoli di Spalletti due campionati fa. La scommessa è stata vinta: oggi la proiezione della quota scudetto dice che si festeggia a 83-84 punti".
"L’Inter allora ci crede e fa bene. Perché ad Appiano tutti hanno la sensazione di essersi messi alle spalle il periodo più complicato. Il fatto che alla fine di questo mese il Napoli non ne abbia approfittato, anzi che addirittura sia arrivato il sorpasso, è qualcosa che fa da trampolino alle motivazioni e all’autostima del gruppo. L’Inter ha frenato, il Napoli si è piantato. Ancor di più: presentarsi al Maradona con un vantaggio in classifica, seppur esiguo, è psicologicamente un passaggio non banale. La corsa scudetto è una battaglia psicologica, ancor prima che tecnica. E se Conte ha ammesso ieri di pagare la pressione della vetta, i nerazzurri hanno dalla loro l’abitudine a gestire la pressione. Anzi, dalla voglia di rivincere in Italia e di arrivare fino in fondo anche in Europa non si sono mai sottratti, anche negli interventi pubblici. È una precisa scelta mediatica voluta dalla dirigenza e dallo stesso allenatore: l’asticella va sempre tenuta alta, perché altrimenti si rischia involontariamente di concedere alibi all’intero gruppo di lavoro", aggiunge il quotidiano.
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