Focus sulla vittoria dell’Inter all’Olimpico oggi sulle pagine del Corriere dello Sport: ecco le due certezze che ha ritrovato Inzaghi
Focus sulla vittoria dell’Inter all’Olimpico oggi sulle pagine del Corriere dello Sport. Si torna sul successo di misura dei nerazzurri grazie a un gol di capitan Lautaro Martinez. Ecco l’analisi, con diverse note positive per l’allenatore Simone Inzaghi.
Riecco due certezze
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“Proprio nelle difficoltà, Inzaghi ha ritrovato un paio delle sue certezze: la difesa e Lautaro. Non è mai semplice per un allenatore dover sostituire due giocatori dopo nemmeno mezz’ora di gioco, a causa di un doppio infortunio. Non si tratta solo di inserire due nuovi elementi. Cambiando gli interpreti, infatti, non è detto che si riesca ad attuare quanto preparato nei giorni scorsi. Insomma, non è un caso che, dopo aver cominciato con il piede sull’acceleratore, dimostrando subito di poter far male alla Roma, con l’uscita innanzitutto di Calhanoglu, l’Inter non sia più riuscita ad essere altrettanto fluida ed efficace nel risalire il campo. Non aveva il suo faro, e in panchina non c’era nemmeno il suo naturale sostituto, ovvero Asllani, che di suo già spesso fatica a non far sentire l’assenza del turco. È toccato a Barella, allora, amministrare il gioco. Ma è un adattato ed era pure reduce da un infortunio.
Difesa ritrovata
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Come premesso, l’Inter ha reagito sfruttando altre armi. Che, in questo inizio di stagione, non sempre avevano funzionato a dovere. Basti pensare che, nelle 7 giornate precedenti di campionato, la squadra nerazzurra aveva già subito 9 reti: un dato sorprendente, alla luce della quasi impenetrabilità dello scorso anno. E Lautaro aveva impiegato addirittura 6 turni prima di sbloccarsi, dopo essere stato capocannoniere nell’ultimo torneo, nonché dominatore della scena. All’Olimpico, quindi, Inzaghi ha avuto risposte importanti nell'immediato e pure in prospettiva. Perché la verità è che continuando a prendere gol a quel ritmo sarebbe impensabile rivincere lo scudetto. E perché senza il Toro nella sua migliore versione di capitano e bomber anche l’attacco inevitabilmente finisce per faticare. Lo si era notato a Monza, come nel derby, giusto per fare un paio di esempi.
Lautaro bomber
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All’Olimpico, invece, a Lautaro è bastato l’unico vero pallone giusto che gli è capitato tra i piedi per centrare il bersaglio. Come d’abitudine o quasi, del resto. A differenza delle prime partite, quando le sue polveri erano bagnate, anche a causa di una condizione precaria. Vero è che l’argentino è in grado di rendersi utile anche in altri modi. È stato grazie ad un suo appoggio, infatti, che Thuram ha chiamato Svilar alla prima parata del match. Ed è stato sempre Lautaro a lanciare il francese, poi caduto nel contrasto con Ndicka e Cristante giusto prima di trovarsi tutto solo davanti alla porta. Tuttavia, il Toro in versione cecchino è tutta un’altra cosa. E Inzaghi, adesso, si augura solo che non smetta più di segnare.