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(Corriere della Sera)
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L'Inter ha alzato il muro. Dopo un inizio balbettante dal punto di vista difensivo, la squadra nerazzurra ha ritrovato l'antica solidità che l'ha contraddistinta nella scorsa stagione quando in campionato incassò appena 22 gol in 38 partite. Intanto oggi la squadra di Inzaghi sarà impegnata nell'ostica trasferta di Cagliari. "Siamo a un possibile snodo della stagione e Inzaghi prepara la versione «originale» della sua squadra, come del resto ha sempre fatto in campionato, infortuni permettendo. A testimonianza che se la Champions è il grande sogno, il secondo scudetto di fila è l’obiettivo. Da maneggiare con cura. A cominciare da oggi, perché se è vero che l’Inter ha vinto 7 delle ultime 8 sfide in Sardegna, è vero anche che ha subito gol 7 volte su 8", sottolinea il Corriere della Sera.
"L’emergenza difensiva è in parte rientrata, perché De Vrij torna a disposizione nel mezzo della difesa a tre, ruolo occupato contro il Como da Bastoni per la prima volta dopo due anni. Proprio «Basto» è diventato ancora di più uno degli uomini simbolo. Perché è il difensore più creativo di tutti i campionati top, ma anche perché è l’uomo immagine del turnover di Inzaghi e del suo staff. Pur essendo uno degli interisti più presenti, Bastoni su 21 partite ne ha giocate solo 6 per intero, rimanendo in campo una media di 77’ su 90’, risparmiandone così 195’. L’equivalente di oltre due partite di riposo extra, pur giocando quasi sempre. Potenza della rosa allargata e delle cinque sostituzioni, ma anche della lungimiranza di chi gestisce gli uomini senza trattarli come macchine".
"Quel che conta per Inzaghi — e anche per gli avversari — è che l’Inter ha cambiato pelle in tutta la fase difensiva. Dopo aver subito 13 gol nelle prime 9 giornate, i nerazzurri ne hanno presi appena 2 nelle successive 7, allineandosi così alle prestazioni in Champions, dove la difesa nerazzurra con 1 solo gol al passivo, in 6 partite è la migliore d’Europa. La macchina nerazzurra sta entrando a regime nella lotta scudetto e lo sta facendo senza due titolari della seconda stella come Acerbi e Pavard e senza due-terzi dei gol segnati da Lautaro l’anno scorso di questi tempi (6 contro 17)".
"Che l’Inter sia un ecosistema ormai complesso, che può gestire certi scompensi — ed è studiato da mezza Europa, come la stessa Atalanta — lo ha ricordato Cesc Fabregas lunedì scorso dopo aver cercato di mettere un po’ di sabbia negli ingranaggi interisti, riuscendoci solo in parte".
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