LEGGI ANCHE
Stop Pavard
—Il caso vuole che l’ennesima sfida europea senza subire sia stata anche quella in cui ha tradito ancora un flessore. Stavolta è toccato a Benji Pavard, che ieri sera era già piuttosto distratto di suo al punto di lasciare per strada un giallo dopo aver regalato una palla scriteriata a quella zanzara di Openda: visto il rischio rosso Inzaghi prima o poi lo avrebbe fatto comunque uscire, come da tradizione, ma al 44’ il francese ha tolto il suo tecnico dagli impicci. Si è messo a terra e ha chiesto il cambio: la prima diagnosi medica parla di risentimento ai flessori della coscia sinistra. Verrà rivalutato con gli esami del caso tra oggi e domani («Ha qualcosina…», ha ammesso Inzaghi), ma il suo infortunio si somma a quello del compagno di reparto Francesco Acerbi: pure il centralone di Simone fa i conti col solito muscolo, della coscia sinistra stavolta. Resta in dubbio per la trasferta di Firenze, anche se è migliorato parecchio negli ultimi giorni.
Due stop in difesa
—Al netto del possibile recupero dell’ex laziale, al momento Inzaghi ha fuori due terzi della difesa titolare, non la condizione migliore per affrontare questa spremuta di partite, quasi sempre un impegno ogni quattro giorni. Il Bisseck rampante entrato al posto del collega Pavard è, però, sempre più una colonna piantata dietro con quel fisico che sembra scolpito da Fidia: arrivava da un gol naif segnato da terra nella scampagnata di Verona e ieri ha dovuto far sentire la presenza soprattutto nella parte finale, quando i tedeschi hanno cercato di riscattare una partita mediocre ed è servito più di un colpo di testa per liberare l’Inter dagli impicci. «Siamo veramente forti dietro, sappiamo difendere duramente», ha poi detto il tedescone. Il ritorno di Carlos Augusto e il solito Darmian da usare come chiave inglese danno ulteriori possibilità per scomporre e ricomporre il reparto, anche se al momento il più in forma là dietro è il centralone di riserva: anche ieri De Vrij ha sommato un’altra prova di sostanza e leadership, con un olandese così la necessità di Acerbi si è sentita meno del previsto. «Sto molto bene fisicamente e sono sempre felice quando posso giocare e aiutare la squadra…», ha poi aggiunto a caldo lo stesso De Vrij.
Dalla Champions alla Serie A
—E in Italia? Certo, per tenere quel famoso “0” sono servite pure le manone di Sommer, disteso in posa plastica nell’unica vera occasione creata da tedeschi, con un destro a giro di Nusa nel secondo tempo. Certo, tutto si fa bizzarro pensando al viaggio sulle montagne russe dei nerazzurri tra Italia ed Europa: la difesa migliore della nuova prestigiosa maxi Champions è solo la quinta della nostra più umile serie Al. In patria ha la media di più di un gol preso a partita, 14 in 13 turni, altro che porta immacolata: la motivazione e l’attenzione cambiano evidentemente in base alla nobiltà del palcoscenico, più la competizione è “alta” più l’Inter si fa concentrata. È solo la terza squadra nella storia di questa Coppa ad aver subito zero nelle prime cinque, dopo la Juve 2004-05 e il Manchester United 2010-11. Se in campionato sarà feroce dietro come in Champions, allora sì che l’operazione sorpasso al Napoli avrà più possibilità di successo. Molte di più”, si legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA