LEGGI ANCHE
In questa stagione l’allenatore dell’Inter sta optando costantemente per un turnover più ampio, in cui gli undici in campo vengono scelti in base alle esigenze tattiche, alle condizioni fisiche e alla qualità degli avversari.
Gli esempi recenti parlano chiaro: contro squadre europee meno ostiche come la Stella Rossa e gli Young Boys, Inzaghi ha potuto optare per seconde linee, mentre in scontri cruciali ha alternato alcuni titolari chiave, come Lautaro Martinez e Pavard, per preservare energie in vista di sfide importanti in campionato.
Emblematica è la rotazione che ha visto ben sette cambi tra le gare contro Roma e Young Boys e altri sei in programma per il match contro la Juventus.
Inzaghi mira a una gestione ottimale delle energie, con la consapevolezza che i titolari dovranno essere al massimo fino alla fine degli impegni ufficiali, che includono anche la partecipazione al Mondiale per club.
Questa amministrazione oculata appare cruciale per evitare di arrivare alla primavera con giocatori eccessivamente affaticati, una condizione che potrebbe compromettere gli obiettivi stagionali, soprattutto in un periodo decisivo per i titoli.
Nonostante il turnover sembri spesso propendere per il campionato, la realtà è più complessa: Inzaghi cerca di ottimizzare i risultati su entrambi i fronti, valutando per ciascuna partita il valore e la condizione degli avversari.
La strategia di turnover flessibile permette all’Inter di ambire alla conquista dello scudetto, ma anche di avanzare nelle fasi della Champions League. E mentre l’Inter si prepara ad affrontare Arsenal e Napoli a pochi giorni di distanza, il turnover di Inzaghi sarà nuovamente messo alla prova, riflettendo il suo obiettivo: mantenere l’equilibrio e proseguire con successo su tutti i fronti.
(Fonte: Corriere dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA