Gds – Inter favorita, ma il Milan punta sull’effetto Conceiçao: che gara sarà. Inzaghi sa…

Ancora poche ore e Inter e Milan scenderanno in campo per la finale di Supercoppa. I nerazzurri ci arrivano con qualche acciacco, ma stanno attraversando un ottimo momento. Dall'altro lato i rossoneri puntano sull'effetto Conceiçao.

"Il confronto tra le due partite e i 13 punti di distacco in Serie A pretendono l’Inter favorita assoluta. Tutti guardano al derby arabo come a una slot-machine pronta a far piovere una cascata di monete in grembo alla Beneamata. 9a Supercoppa italiana e aggancio alla Juve primatista; quarto trionfo consecutivo, come nessuno nella storia; 7o trofeo da interista per Inzaghi che raggiungerebbe il Mago Herrera e Roberto Mancini nell’Olimpo nerazzurro dei mister più vincenti. Lautaro è pronto a sbloccarsi per raggiungere in vetta, a quota 4 gol, Dybala, Del Piero, Eto’o. Ma, dal momento che un derby scontato non è stato ancora inventato, Inzaghi sa bene che stasera dovrà giocarselo al massimo, per meritarsi il jackpot", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Infatti, ieri in conferenza, Simone lo ha detto chiaro, ricordando che il Milan è stata l’unica squadra a battere i nerazzurri in campionato e che Sergio Conceiçao, vittorioso al debutto, stenderà in campo una formazione forte. Così se l’aspetta lo stesso Conceiçao che punta proprio su una buona disposizione tattica e sullo spirito da battaglia visto contro la Juve, per contrastare un avversario più forte. Improbabilmente ripeterà lo scherzetto riuscito in campionato al suo connazionale Fonseca. Più probabile che Conceiçao confermi il 4-2-3-1 del secondo tempo anti-Juve, con Reijnders trequartista e doppio-lavorista".

"L’Inter farà semplicemente l’Inter. Se Conceiçao si accontenterà di resistere e far guerriglia, Inzaghi vorrà governare come al solito, forte della premiata ditta Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, che da anni si scambiano zolle e funzioni e si trovano a memoria. E, come al solito, punterà a rete battendo due strade più delle altre: con l’arretramento strategico di Lautaro che apre spazio per gli incursori centrali (Barella, Mkhitaryan, poi Frattesi...) e con gli arrembaggi sulle fasce laterali che hanno schiantato l’Atalanta, una delle squadre più attrezzate nella gestione degli esterni".

(Gazzetta dello Sport)