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Serviva una reazione dopo il deludente pareggio contro la Juve. La reazione è arrivata e l'Inter si è presa con forza i tre punti sul campo dell'Empoli. Certo, il primo tempo non è stato una gioia per gli occhi, ma i nerazzurri sono stati cinici e concreti sfruttando la superiorità numerica. "Simone Inzaghi si prende quel che aveva chiesto a questa trasferta: la vittoria, i tre punti, il modo migliore per avvicinarsi alla sfida con Antonio Conte del 10 novembre. Per le risposte più concrete sarà bene ripassare più avanti: ad esempio, la cattiveria. Oppure la fase difensiva, di fronte a un Empoli praticamente nullo dalle parti di Sommer. Ma dopo la Juve, contava rimettersi in marcia e Inzaghi lo sa", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Del resto, l’aveva detto anche Darmian, uno dei saggi dello spogliatoio, prima della partita: «Dobbiamo tenere il passo del Napoli». Fatto, Inter di nuovo a meno quattro. "Tempo anche per mettere nel mirino il Napoli, che intanto non scappa. «Se Calhanoglu torna domenica? Vediamo, c’è fiducia sia per lui sia per Acerbi, ma nessuna certezza», ha spiegato Inzaghi. Intanto, il ruolo di regista è diventato itinerante: ieri, dopo mezzora di Barella, si è spostato in quella zona Mkhitaryan".
«Li ho invertiti perché a Nicolò piace “andare” e per Micki non ci sono problemi». Tanto poi ci ha pensato Frattesi: «Sono contento sia per Davide sia per Lautaro, l’ho tenuto dentro apposta». Perché Inzaghi deve ragionare così, deve gestire le forze di fatto chiamando in causa tutta la rosa. È l’oggi in funzione del domani. Empoli ieri e Venezia domenica, in funzione di Antonio Conte. E di Romelu Lukaku. La seconda stella andrà pur dimenticata, nella testa. Ma difesa sì, sul campo".
(Gazzetta dello Sport)
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