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Inter, clean sheet e Inzaghi sorride. Il segnale clamoroso e la differenza con un anno fa

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Dopo il pareggio con la Juve, l'Inter è tornata alla vittoria blindando la difesa
Gianni Pampinella Redattore 

Dopo il rocambolesco pareggio con la Juve che ha lasciato l'amaro in bocca, l'Inter è tornata alla vittoria (la sesta nelle ultime sette gare).  Oltre che per la classifica, con il Napoli che non allunga ma resta a +4, Inzaghi potrebbe rallegrarsi per la difesa: nessun gol subito. "Un evento per l’Inter di questa stagione che di reti ne ha già subite 13, lei che si vantava del reparto più insuperabile d’Italia (e forse d’Europa). Ma i conti andranno fatti un’altra volta. L’Empoli non ha mai tirato verso Sommer, al massimo un tiro ribattuto, ma il portiere non sa com’era fatto il pallone di ieri sera. La verità è che, rimasto in dieci dopo mezz’ora, l’Empoli è finito lì, se si esclude qualche bella iniziativa di Fazzini e la resistenza di Gyasi, ma neanche prima era arrivato mai nell’area dell’Inter", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"D’Aversa ha disegnato il solito 3-4-2-1 che fa tanta densità in mezzo e cerca di strappare palloni e ripartire in velocità. L’Empoli concede metri ai nerazzurri che cominciavano a spingere, senza però essere mai pericolosi. Una sola occasione, bellissima però: il colpo di testa di Bastoni in area, tutti gridano al gol, Vasquez mette le molle sotto i tacchetti e devia. Invece Goglichidze mette la tibia di Thuram sotto i suoi tacchetti e alla mezzora qualsiasi strategia dell’Empoli va a farsi benedire".


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"L’Empoli si risistema i suoi con un apprezzabile 4-2-2-1. Di fatto, il possesso non c’è mai, l’Inter tiene palla al 78%: il segnale più clamoroso del dominio e, nello stesso tempo, dell’arrendevolezza dell’Empoli. Novecento tocchi contro meno di quattrocento. Si capisce che per il gol è soltanto questione di tempo. L’Inter dell’anno scorso avrebbe aggredito il match subito, con più furia fisica, questa ha i ritmi più lenti e forse è anche più circospetta visto che si sente meno sicura dietro. Ma rispetto all’ultima stagione Frattesi non è più un panchinaro quasi fisso, ma uno ormai nel progetto. È lui a chiudere il conto con due gol, due tiri ai quali collaborano l’infinito Darmian (che recupera una palla quasi fuori) e Lautaro (assist sul rinvio sbagliato di Vasquez). Dell’argentino il 3-0. Vasquez gliene nega un altro ma, dopo la grande parata, è parso meno sicuro".

(Gazzetta dello Sport)

 

 

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